Cardiologia di Castel San Giovanni, adesso il cuore si studia in 3D. Nei giorni scorsi l’ospedale della Valtidone si è dotato di un ecocardiografo che consente ai professionisti di fare esami sempre più all’avanguardia. Lo strumento è stato acquistato dall’Azienda nell’ambito del programma di rinnovamento delle tecnologie (per un valore di 110.760 euro) e si va ad aggiungere a quello già presente all’ospedale di Piacenza.
“L’ecocardiografia tridimensionale in tempo reale (live Eco 3D) – spiega Daniela Aschieri, direttore di Cardiologia e riabilitazione cardiologica a Castel San Giovanni – è una nuova tecnica di imaging con ultrasuoni che consente di valutare anatomicamente le strutture del cuore e dei grossi vasi, senza dover fare le assunzioni spaziali dell’esame bidimensionale. È un notevole avanzamento: questa metodica è in grado di “rivaleggiare” con risonanza e tac, rispetto alle quali ha il vantaggio del minor costo, della facile ripetibilità e dell’impiego anche in soggetti con protesi metalliche o affetti da claustrofobia”.
“Il cuore – prosegue – ha una complessa morfologia spaziale, peraltro in continuo movimento. Finora, con gli strumenti tradizionali, gli ecocardiografisti hanno dovuto ricostruirsi mentalmente un’immagine delle strutture cardiache usando una serie teoricamente infinita di sezioni bidimensionali. L’ecocardiografia 3D è utile per misurare il volume e la massa delle camere, per valutare eventuali anomalie e per avere immagini realistiche della valvole”.
“Con queste metodiche la Cardiologia della Valtidone diventa a tutti gli effetti un punto di erogazione importante di prestazioni cardiologiche non invasive che servono a 360 gradi per lo studio dei pazienti a rischio di malattie cardiovascolari o già affetti da patologie cardiovascolari”.
Proprio grazie all’arrivo dello strumento e alla presenza di un tecnico di fisiopatologia cardiovascolare, è stato possibile potenziare il numero delle prestazioni cardiologiche della Cardiologia, dove si fanno circa 3000 ecocardio all’anno.
“L’investimento della nostra Azienda in tecnologia – conclude il primario – permette di ottimizzare le professionalità dei nostri cardiologi, e non solo, consentendo di elevare i nostri ambulatori ai migliori standard richiesti dalle società scientifiche del settore. In questo modo non abbiamo da invidiare nulla ad altri ospedali o ambulatori anche di regioni limitrofe”.
Infine, l’ecocardiografo che è stato dismesso, essendo comunque un apparecchio di alta fascia, è stato posizionato all’ospedale di Bobbio, dove i medici della Cardiologia di Castel San Giovanni svolgono attività ambulatoriale e per i pazienti degenti. In questo modo si è anche potenziata la diagnostica cardiologica in alta Val Trebbia.