Ed ecco la risposta di Arcigay alle dichiarazioni della consigliera Zanardi dopo la conferenza stampa in cui veniva smontata punto per punto l’interrogazione riguardante i “libri gender” nelle biblioteche.
“In queste ultime settimane la stampa locale si è spesso occupata della realtà LGBT+ piacentina, ci sentiamo di ringraziare le varie testate perchè non hanno mai negato spazio e considerazione alle nostre ragioni e a quelle di chi ci ha sostenuto.
L’ultima questione salita all’onore delle cronache riguarda la minaccia dei cosiddetti libri gender per l’infanzia presenti nelle biblioteche pubbliche cittadine, rei, secondo il Consigliere Zanardi, di deviare il normale sviluppo psicologico dei bambini.
Sul tema hanno da ultimo preso posizione due Psicologhe piacentine sottolineando la complessità della questione e richiamando gli esiti della comunità scientifica, tutti concordi nel dichiarare l’inesistenza di una qualsivoglia ideologia gender e l’assenza di rischi legati a tali pubblicazioni.
Questa è la posizione ufficiale, tra gli altri, anche dell’UNICEF, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Associazione Italiana degli Psicologi.
Nella sua arringa in Consiglio Comunale il Consigliere Zanardi non ha preso in minima
considerazione gli argomenti delle due professioniste e delle istituzioni accreditate, trincerandosi dietro un’ostinata difesa a oltranza della propria raffazzonata interrogazione.
“Caro Consigliere, il governo nazionale ci ha abituati agli allarmismi pretestuosi costruiti per recuperare qualche voto facile, confidavamo che la politica locale (fatta da persone che vivono il territorio) potesse essere diversa. Lei, speriamo inconsapevolmente, ha toccato un tema delicato che avrebbe meritato ben altra considerazione e approfondimento.
Per quanto riguarda le offese sessiste che ha ricevuto recentemente, non abbiamo alcun problema ad esprimerle solidarietà: gli insulti non appartengono nemmeno al nostro linguaggio. Del resto è proprio grazie ai Gender Studies (quelli veri) che oggi c’è una pubblica consapevolezza rispetto al problema del sessismo e del bullismo sessista”.
Da parte nostra chiudiamo qui questa polemica inconsistente, rinnovando per chiunque la
disponibilità al confronto, se costruttivo”.