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Bollino antifascista. Interrogazione di Gloria Zanardi (FdI)

Gloria Zanardi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha depositato un’interrogazione urgente, tornando sul tema del “bollino antifascista” introdotto all’articolo 17 comma 3 del “REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI PATROCINI, DI COLLABORAZIONI E DELLE SALE COMUNALI” approvato, con il voto favorevole della maggioranza e di App, in occasione del consiglio comunale del 27 gennaio scorso.

Zanardi rileva: “durante la discussione generale e degli emendamenti ho posto alcuni interrogativi rispetto all’applicazione pratica del “bollino antifascista” che, a mio parere, potrebbe creare criticità e paradossi – prosegue – visto che non ho ricevuto alcuna risposta in merito, sono stata costretta a depositare un’interrogazione al fine di ottenerle, ritenendo fondamentale, al netto della contrapposizione politica/ideologica sull’opportunità di tale previsione, avere lumi in ordine al risvolto pratico ed operativo della clausola”.

Il consigliere di Fratelli d’Italia, dunque, ha chiesto formalmente all’amministrazione quale sarà la valutazione in alcuni casi pratici, affermando: “La clausola in questione crea controsensi imbarazzanti; così per come è stata formulata, ad esempio, un’antifascista anarchico sovversivo potrebbe ottenere la concessione, mentre a stessa potrà essere vietata ad una persona che voglia organizzare un’iniziativa nobile ed utile alla comunità ma che, per rispetto della libertà di pensiero, non voglia esprimersi con la sottoscrizione della dichiarazione – conclude – è un’assurdità”.

Pertanto, Zanardi nell’interrogazione chiede:

il motivo per il quale, oltre agli atteggiamenti di espressione “fascista, razzista, sessista” non sono stati inseriti quelli omofobi, classisti, xenofobi e via dicendo e il criterio con il quale si è ritenuto di inserire solo quelle tre posizioni;
il motivo per il quale si è precisato che tali atteggiamenti debbano essere “tipici delle ideologie assolutiste e totalitarie” escludendo, ad titolo esemplificativo, il sessismo legato a mentalità maschiliste derivante da profili culturali o sociali o religiosi, scevri da ideologie assolutistiche e totalitarie; in quei casi come ci si comporta?
il motivo per il quale si è scelto di fare una valutazione sulle opinioni e non sul contenuto delle iniziative;
quale sarà la valutazione nel caso in cui sia richiesta una sala comunale per un’iniziativa con scopo utile e nobile per la comunità (es. sensibilizzazione rispetto ad una patologia, contro l’uso delle droghe, raccolta fondi per la Casa di Iris ecc..) senza che il richiedente sottoscriva il modulo della dichiarazione in oggetto?
quale sarà la valutazione nel caso in cui una sala comunale sia richiesta da una persona conosciuta per le sue posizioni publiche fasciste, razziste e sessiste che, tuttavia, sottoscriva la dichiarazione in questione?
quale sarà la valutazione nel caso in cui una sala comunale sia richiesta da una persona conosciuta per le sue posizioni pubbliche antifasciste ma, altresì, anarchiche e sovversive o simpatizzante con i brigatisti rossi e via dicendo?
nel caso in cui la sala comunale sia richiesta da un’associazione la dichiarazione verrà richiesta a tutti i soci o solo alla persona che fisicamente formula l’istanza per l’uso?
nel caso in cui la sala comunale sia richiesta da associazioni che nel loro statuto hanno esplicitamente stabilito l’imparzialità politica/partitica e la neutralità rispetto a qualsivoglia opinione legata ad orientamenti politici/partitici verrà richiesta ugualmente la sottoscrizione della dichiarazione in questione?

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