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    Carabinieri forestali “in cattedra” per parlare di educazione ambientale

    Da diversi anni ormai, all’ISII “G. MARCONI” di Piacenza si parla di ambiente e di tutela ambientale.

    Nell’ambito di un più ampio progetto di educazione ambientale, sono state trattate le tematiche più importanti con l’intento di fornire agli allievi gli strumenti per comprendere la natura che ci circonda, la sua salvaguardia e i comportamenti che ciascuno può assumere per limitare l’inquinamento e per contrastare i cambiamenti climatici.

    Quest’anno si è voluto approfondire l’argomento forse più comune, ma non per questo banale, come quello della tutela boschiva e del patrimonio forestale ovvero gli ambienti naturali a noi più vicini ed il loro utilizzo sostenibile.

    A dicembre 2019 e gennaio 2020 si sono tenuti 2 incontri che hanno avuto come relatore il maresciallo Gianluca Mancinelli, comandante della Stazione Carabinieri Forestali di Bettola.

    Il maresciallo, dopo aver illustrato i compiti, l’organizzazione e le prerogative dell’Organizzazione Forestale dell’Arma dei Carabinieri agli oltre 150 studenti del biennio e del triennio riuniti in Auditorium, ha sviluppato alcuni concetti ambientali già affrontati dagli allievi nel corso dell’anno scolastico.

    Sono state approfondite in particolare le tematiche della sostenibilità ambientale, della biodiversità, della tutela delle aree boscate e relativi collegamenti con le ultime cronache di dissesto idrogeologico anche a livello locale. Grazie alla pregressa preparazione degli studenti, si è potuto argomentare in modo interdisciplinare trattando nozioni base di bio-chimica e fisica al fine di voler fornire spunti di riflessione utili allo sviluppo di una autonoma capacità di analisi delle tematiche ambientali. Di fatto, si è voluto sottolineare come il concetto di educazione ambientale non possa essere relegato ad una semplice materia scolastica bensì ad un vero e proprio stile di vita da mantenere anche dopo il percorso di studi.

    La tutela dell’ambiente, inteso non come un bene privato ma di tutta la comunità, comincia dal sensibilizzare la collettività, soprattutto i ragazzi tramite incontri formativi per incentivare le persone ad avere uno stile di vita sostenibile. E proprio parlando ai giovani, che oltre a rappresentare il futuro della nostra società costituiscono anche la fascia più sensibile e più reattiva del corpo sociale, si cerca di porre rimedio alla noncuranza e all’indifferenza che stanno lentamente uccidendo il nostro pianeta.

    Per questo motivo, la loro educazione anche in campo ambientale costituisce da sempre un’autentica attività di polizia preventiva che per certi versi non è meno importante di quella attività di polizia repressiva con cui è più facile che i cittadini identifichino le Forze dell’Ordine.

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