Pubblicità

    Chiusura magazzino Fedex-Tnt di Piacenza: l’appello della “Buona Destra”

    Il Comitato Buona Destra – Piacenza interviene sulla chiusura del magazzino Fedex-Tnt di Le Mose deciso improvvisamente dalla multinazionale e lancia un appello alla responsabilità di tutti per conservare la ricchezza del lavoro.

    “Alla vigilia di Pasqua ci troviamo a commentare quello che appare l’epilogo di una vicenda che ha originato tante divisioni, tensioni e pregiudizi nella comunità piacentina: la chiusura del magazzino Fedex-Tnt di Le Mose. Ognuno sembra preoccupato a rimpallarsi colpe e a cercare ancora adesso lo scontro, piuttosto che accettare l’onere e il dovere di ricomporre fratture e tutelare il lavoro. Vanno sempre salvaguardati il diritto d’impresa a esistere e competere secondo logiche di mercato e il diritto dei lavoratori all’applicazione delle norme contrattuali e di sicurezza previste dal Codice. Che la difesa sindacale dei diritti dei lavoratori sia un caposaldo del nostro ordinamento repubblicano è fuori discussione. Che l’azione sindacale debba correre, però, lungo i binari della legalità è cosa altrettanto certa. Le proteste del sindacato Sì-Cobas in tutti questi mesi presso il magazzino e in città si sono distinte per violenza e prevaricazione: non hanno alcuna attenuante e fanno passare nel torto qualsiasi denuncia di presunto sfruttamento. Chi si dice mosso da valori di giustizia sociale, non aggredisce la pace di una città: porta nelle sedi preposte le proprie rivendicazioni!

    Partendo dal primo blocco dell’hub di Via dei Dossarelli del 1 febbraio (che portò all’arresto di due attivisti della sigla); passando per la manifestazione organizzata il 13 marzo sul Pubblico Passeggio con la partecipazione di persone estranee alla vertenza e provenienti anche da fuori regione, alla vigilia dell’entrata di Piacenza in zona rossa (in spregio a tutte le misure di distanziamento e sicurezza richieste e osservate da tutti gli altri cittadini); ricordando l’occupazione di Vicolo del Consiglio, davanti al Tribunale, nei giorni delle udienze riguardanti i succitati due sindacalisti; giungendo alle ingiurie che uno dei due ha rivolto alla Procura e alla Questura, appena liberato dagli arresti domiciliari; per arrivare agli indegni slogan gridati ai Giardini Margherita contro il Questore, alcuni giorni fa; l’immagine che emerge è quella di un sindacato che dell’intimidazione, della violenza e del senso di impunità fa la sua regola di condotta.

    Ringraziamo in questo senso le Autorità di Pubblica sicurezza che hanno saputo mantenere l’ordine nella manifestazione del 13 marzo e la Procura della Repubblica per la propria attività di accertamento di comportamenti fuori dalla legalità. I fatti denunciati da alcuni dipendenti della multinazionale e dalle sigle confederali, avvenuti anche all’interno del magazzino ad opera di iscritti Sì-Cobas, confermano la necessità di distinguere e perseguire chi compie atti contrari alla legge, da chi vuole lavorare ed essere rispettato (dall’azienda e da altri lavoratori).

    La Buona Destra risponde all’esasperazione e alle provocazioni con la ragione e la responsabilità, condanna la violenza che non ha mai giustificazioni, ma riconosce l’urgenza di regolamentare in modo più efficace e corretto il settore della logistica, ormai palesemente deficitario per la selva di sottoproletariato e sfruttamento che le cronache riportano.

    La Buona Destra sollecita l’Amministrazione comunale e la Prefettura a riportare a un tavolo di trattativa l’impresa e i rappresentanti sindacali per scongiurare una scelta già annunciata: se le cause di una crisi non sono congiunturali o di sistema, è dovere di tutti trovare una soluzione! Per Fedex-Tnt appellandoci al principio di responsabilità sociale d’impresa e per i sindacati in nome del loro ruolo di difesa del lavoro, senza cui non esistono lavoratori”.

     

     

    Nessun commento

    LASCIA UN COMMENTO Cancella la risposta

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Exit mobile version