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    Come ottenere il reddito di solidarietà

    A partire da questa settimana, anche i cittadini residenti a Piacenza possono presentare domanda, rivolgendosi agli sportelli comunali Informasociale o Informafamiglie&Bambini, per accedere al Reddito di Solidarietà, misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale varata dalla Regione Emilia Romagna. L’iniziativa prevede l’erogazione di un sostegno economico a fronte della sottoscrizione, da parte dei beneficiari, di un progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo.

    Possono richiedere il contributo i nuclei familiari – anche unipersonali – di cui almeno un componente sia residente da almeno 24 mesi sul territorio regionale, con reddito Isee pari al massimo a 3.000 euro. Qualora si fruisca di altri contributi economici, anche fiscalmente esenti, di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, concessi a qualunque titolo dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni, la somma percepita dalla famiglia nel mese antecedente dev’essere inferiore ai 600 euro mensili. E’ invece incompatibile con l’assegnazione del Reddito di Solidarietà l’attribuzione, a qualsiasi membro del nucleo familiare, di una delle seguenti forme di assistenza: Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego), assegno di disoccupazione, Sia (Sostegno per l’inclusione attiva) e Carta acquisti sperimentale.

    La domanda di accesso al contributo può essere presentata presso gli sportelli Informasociale di via Taverna 39 (tel. 0523.492731) o via XXIV Maggio 28 (tel. 0523-492022). Qualora vi siano figli di minore età, occorre optare per gli sportelli Informafamiglie&Bambini, con sede presso la Galleria del Sole alla Farnesiana (tel. 0523-492380), in via Torricella 7/9 (tel. 0523-385318) o presso il Servizio Famiglia e Tutela Minori di via Martiri della Resistenza 8/a (tel. 0523-492222). Giorni e orari di apertura sono pubblicati sul sito www.comune.piacenza.it dove sono consultabili, già in home page, tutte le informazioni relative al Reddito di Solidarietà.

    Il beneficio non potrà essere erogato ai nuclei che non accetteranno di sottoscrivere il progetto di attivazione sociale e di inserimento lavorativo. Il versamento del contributo – che va da 80 euro mensili per la singola persona, sino ai 400 euro per una famiglia di 5 o più componenti – avverrà attraverso l’accredito su carta acquisti prepagata, in sei rate bimestrali di pari valore, per il periodo massimo di un anno. E’ prevista la possibilità di una proroga, per ulteriori dodici mesi, previa presentazione di una nuova domanda e dopo un periodo di interruzione di sei mesi.

    L’importo potrà essere ridotto in proporzione agli altri contributi economici eventualmente già percepiti dai componenti del nucleo familiare.

     

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