Il marocchino espulso perche’ considerato attiguo ad ambienti estremisti, Rachid Assarag, e’ stato arrestato lunedi’ pomeriggio dopo un inseguimento con la Polizia nel Comasco. L’uomo era tenuto sotto controllo dalla Digos dopo che non si era presentato a Piacenza a un’udienza in Tribunale per assistere alla quale aveva ottenuto il permesso di
rientrare in Italia. Assarag e’ sposato con una donna italiana residente nel Comasco e per questo la polizia aveva pensato si trovasse in zona. Alla vista degli agenti nei pressi della casa della moglie, il marocchino e’ salito su una Opel Corsa ed e’ scappato a tutta velocita’ sulla statale Como-Lecco: all’altezza di Albavilla la sua auto si e’ scontrata con una vettura di passaggio e si e’ ribaltata. L’uomo ha tentato di evitare l’arresto minacciando e colpendo
di striscio gli agenti con un rasoio ma e’ stato immobilizzato ed arrestato.
Rachid Assarag, il marocchino espulso oggi perché “considerato contiguo agli ambienti dell’estremismo islamico” – come si legge nella nota del Viminale – era già balzato alle cronache, in passato, per aver denunciato di essere stato picchiato e minacciato in carcere dagli agenti di polizia penitenziaria quando era detenuto a Parma (nel 2014) per scontare una condanna per violenza sessuale. La vicenda ebbe largo spazio sui giornali, la procura aprì un fascicolo (ma alla fine chiese l’archiviazione) e nel dicembre 2015 anche l’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando, avviò un’ispezione. Rachid registrò pezzi di conversazione con gli agenti attraverso un registratore procuratogli dalla moglie.
Qualche settimana fa il suo caso era stato anche “ripescato” dalle Iene che gli avevano dedicato un servizio, intervistandolo e fornendo la sua versione dei fatti.