Nessuno credeva davvero in un miracolo dell’ultimo minuto, anche se la speranza … è sempre l’ultima a morire. Ad essere morta invece è ApP, Alternativa per Piacenza, il laboratorio che per mesi aveva lavorato a costruire programmi ed elaborare temi che avrebbero dovuto portare ad una Santa Allenza politica. Sotto la guida di un candidato forte il centro sinistra avrebbe dovuto cingere d’assedio Patrizia Barbieri ed i suoi scudieri. Il condottiero però non è mai arrivato, anzi proprio sulla sua scelta tutto è andato tristemente in pezzi. Restano le idee, tante, ma solo con queste e con i buoni propositi le elezioni non si vincono.
Resta da capire se qualcuno raccoglierà i cocci di ApP e li rimetterà assieme o se l’ala più movimentista ed a sinistra, quella dei “padri fondatori” (e poi dissidenti) Cugini, Dagnino, Rabuffi deciderà di salutare definitivamente il PD, proponendo una propria lista ed un proprio candidato sindaco (salvo poi ri-allearsi al ballottaggio). Intanto la divisione fa il gioco della destra che dall’alto di Palazzo Mercanti guarda i litigi “di cortile” e gongola. Davanti all’ApP definitivamente in tilt.
Il tavolo politico dimissionario intanto, ripresosi da una serata fiume (finita intorno a mezzanotte) ha diffuso quello che probabilmente sarà l’ultimo comunicato.
«La serata di giovedì 20 gennaio 2022 ha rappresentato un momento politico significativo. Vertici di partiti, rappresentanti di movimenti, associazioni e semplici cittadini hanno partecipato attivamente a un incontro politico sul futuro del centro sinistra e della città di Piacenza anche in vista delle elezioni amministrative della primavera.
Il confronto ha contribuito a fare la chiarezza che era necessaria e che dovevamo ai cittadini sul futuro di ApP per come l’abbiamo conosciuta fino a qui.
Da alcuni interventi è emersa la constatazione dell’impossibilità nell’andare avanti con l’unità immaginata, ma anche un invito ai compagni di viaggio che hanno lasciato il tavolo politico di ApP a ripensarci. Nel prendere atto che ciò non è avvenuto nel corso dell’incontro, con la speranza che si possa ricomporre in futuro, si è contestualmente deciso, infine, di proseguire in nuove forme il cammino di rilancio del progetto politico alla base del campo riformista e progressista.
La speranza per un’alternativa è un dritto di tutti, un’idea che si porterà avanti con forza e unità, ma per onestà intellettuale e chiarezza politica va detto che quella casa comune che si era immaginata con Alternativa per Piacenza non c’è più. Senza entrare ancora nel merito, occorre ribadire che ApP ha prodotto buoni frutti, tanto va valorizzato – ma qualcosa anche cambiato se l’obiettivo è lanciare una sfida vincente alle destre.
Attraverso i Gruppi di Lavoro si è data una risposta sul programma di governo: un valore di tutti, una risorsa “open source” per la città. Ma le difficoltà e le polemiche arrivate sul percorso della candidatura hanno portato alla luce pregiudizi che non permettono di rispondere alla necessità politica e programmatica di un percorso politico chiaro e coeso, che sfoci in una candidatura di tutti.
L’invito rivolto a tutti coloro che vogliono condividere insieme ideali, strumenti di partecipazione, percorsi e programmi nel necessario superamento dell’attuale stallo è per il prossimo giovedì 3 febbraio (giovedì successivo al Giorno della Memoria) quando sarà convocato un incontro aperto per andare avanti, riorganizzando i gruppi di lavoro e il coordinamento politico della coalizione.
Un percorso che deve assumere nuove forme e nuove regole, valorizzando quanto di buono fatto fino a qui.
CRITERI PRIMARIE
Il lavoro svolto fin qui va portato avanti, anche sul piano delle candidature. Il Tavolo politico è arrivato alla decisione di promuovere il metodo delle primarie aperte di coalizione tra i possibili aspiranti candidati. La si è considerata come la strada migliore, ad oggi, per proseguire nel progetto politico di centro sinistra, fatto salvo che se si concretizzasse una proposta che per caratteristiche e profilo risultasse unanimemente idonea da parte della coalizione il percorso verrebbe annullato.
Le indicazioni, ancora da affinare, per le primarie sarebbero le seguenti:
a) i Candidati dovranno aderire e sottoscrivere un
“manifesto” di sintesi rappresentativo della linea politica e degli
indirizzi programmatici qualificanti la coalizione di cs;
b) i Candidati presenteranno nell’assemblea dei partecipanti
della coalizione le modalità con cui intendono interpretare il ruolo in
coerenza con gli obiettivi richiamati dal manifesto;
c) le candidature dovranno essere accompagnate da 150-200
firme di elettori del cs di cui un numero congruo di firme di elettori che
partecipino al percorso della coalizione (pari al 15% dei partecipanti
al percorso della coalizione)
d) Con funzioni di garanzia e controllo verrà istituita una
Commissione di garanzia elettorale paritetica (con rappresentanti delle forze
politiche e civiche promotrici) che sovraintenderà a tutto l’iter elettorale.
e) Verranno fissate regole di fairplay economico per permettere a tutti di partecipare alla pari.
QUANDO
Un cronoprogramma indicativo:
– entro gennaio approvazione del Regolamento elettorale e codice di comportamento proposto dalla Commissione;
– metà febbraio deposito delle candidature;
– dopo 4 settimane elezioni primarie aperte a elettrici ed elettori di cs».