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    Gloria Zanardi sul fenomeno prostituzione: “I piacentini devono camminare senza certi spettacoli”

    Gloria Zanardi del Gruppo Misto torna ad affrontare un tema spinoso come quello della prostituzione a Piacenza. “Mi faccio portatrice delle lamentele di molti cittadini che non tollerano più questa situazione, sia in centro storico che in periferia – riporta la consigliera in una nota – il contrasto al fenomeno della prostituzione è un’azione fondamentale da perpetrare sia per questioni di sicurezza, sia per l’igiene pubblica, sia per diminuire il degrado urbano ed occorre mettere in campo tutti gli interventi necessari per raggiungere tale scopo”.

    La situazione si estenderebbe “dalla zona della stazione a Via Colombo, da San Lazzaro alle Mose; di notte e anche di giorno; anche vicino a scuole e chiese. Uno spettacolo indegno per coloro che transitano in città, un biglietto da visita che la nostra città non può permettersi”. La Zanardi individua una soluzione in “più controlli da parte delle forze dell’ordine, ma anche l’esigenza di installare telecamere, maggiore illuminazione nei luoghi maggiormente critici, applicazione degli ordini di allontanamento“.

    “Mi sono già occupata in passato del problema e ho proposto un’interrogazione per conoscere le intenzioni della giunta per contrastare il fenomeno, con relative proposte, invitando anche ad avviare una fase di consultazione con tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, aziende sanitarie, forze di pubblica sicurezza, volontariato, ecc, al fine di analizzare le condizioni che rendano possibile la creazione nella nostra città di un progetto sperimentale di controllo della prostituzione ed utilizzare, comunque, tutti gli strumenti necessari a definire un percorso partecipato che miri ad arginare e contrastare il fenomeno. I piacentini si meritano di camminare per strada in sicurezza, senza incappare in certi spettacoli. Sul punto la mia collaborazione é massima se può essere utile per arginare queste situazioni di degrado urbano. Mi auguro anche che il governo a livello nazionale si occupi di questo problema. I provvedimenti locali possono essere un buon strumento di contrasto, ma non la soluzione, ben consapevole che il fenomeno, purtroppo, non scomparirà”.

    Infine la consigliera precedentemente a Liberi sottolinea che lo stesso Salvini si era occupato del tema, e in particolare “sulla necessità della regolamentazione e tassazione della prostituzione; ora che é ministro confido in una sua azione concreta, previa valutazione di tutti gli elementi utili.
    Ciò permetterebbe di attenuare il problema dello sfruttamento della prostituzione, di salvaguardare la salute delle persone e l’igiene pubblica, di tutelare la sicurezza ed evitare il degrado per le vie delle città italiane, oltre a reperire risorse (attraverso la tassazione) da un’attività che non andrà mai in crisi”. 

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