Il gruppo consigliare di minoranza del PD interviene, con un comunicato, sul tema del nuovo ospedale di Piacenza.
Ecco il testo.
Ci sono occasioni nella vita che sarebbe delittuoso lasciarsi sfuggire.
Se si parla di politica e soprattutto di amministrazione, il nuovo ospedale è una di queste.
Bene sta facendo la Prima Cittadina Barbieri a porsi e a porre tutte le domande utili ad avere il quadro più chiaro possibile. Finalmente, ha espresso senza esitazioni il suo sostegno all’operazione, il che dimostra come i molti “pro”, letti senza paraocchi ideologici e al riparo dalle contrapposizioni elettorali, prevalgano con oggettività su qualche “contro”.
Ciò detto, attenzione a non far battere la palla al punto da provocare il futuro taglio del nastro altrove, dove più di una giunta si sta muovendo per far cambiare idea e preferenze alla Regione.
Pare utile ricordare che il protocollo sottoscritto dal Comune di Piacenza con l’Agenzia del Demanio e il Presidente Bonaccini altro non è che il risultato della strategia politica volta a ottenere un impegno “nero su bianco” circa la reale intenzione di fare di Piacenza la sede di un investimento di così straordinaria portata, che è facile prevedere non si ripeterà che tra molti decenni. Da allora, è al lavoro una commissione tecnica per valutare le aree individuate, così come è già in atto il primo concorso di idee sui diversi possibili utilizzi dell’attuale nucleo storico, verso i quali non manca certo il tempo per un’attenta e ricca elaborazione.
Non piace ai nuovi amministratori la scelta della caserma Lusignani, fatta per ottimizzare l’utilizzo di patrimonio pubblico, evitando il consumo di altro suolo? Per noi resta l’opzione urbanistica migliore, ma è un punto di vista di parte. Se la pensano diversamente, predispongano senza esitazioni un bando affinché tutti i privati in possesso di terreni adeguati possano metterli a disposizione o “prendano il toro per le corna” espropriando, in nome di un’opera pubblica di valore strategico, il lotto che ritengono più consono.
Per favore non si giochi però allo scaricabarile, provando a rifilare alla Regione il compito di scegliere dove dislocare l’ospedale a casa nostra! Il paradosso politico è troppo grande per essere preso sul serio: che dire di una coalizione che da sempre accusa Piacenza di deferenza nei confronti di Bologna, rivendicando autonomia decisionale e affrancamento dal ruolo di eterna “Cenerentola”, che all’improvviso pretende sia proprio Bologna a mettere il naso nei nostri affari? Bando ai tatticismi, è l’ora dell’azione. C’è un interesse diffuso da tutelare con l’assunzione delle dovute responsabilità. Entro fine anno una risposta non può mancare. Se serve collaborazione, noi ci siamo. La Prima Cittadina e la sua giunta si affrettino a decidere per il bene di Piacenza e della provincia intera.