E’ ormai molto probabile che salti il progetto di aggregazione del Consorzio Agrario di Piacenza (Terre Padane) con altri consorzi (Cai, l’Emilia, Nord Est, Adriatico, Terre Padane, Centro Sud e Tirreno). Dopo il voto contrario del Consorzio Nord Est (per un solo voto) oggi è arrivato lo stop anche da Piacenza.
Nei giorni scorsi erano state molte le voci che, nella nostra provincia, si erano levate contro la costituzione di una Newco che avrebbe dovuto riunire sotto un unico tetto diverse realtà territoriali. Anche il collegio sindacale lo aveva definito come un passaggio “non condivisibile, rischioso e conseguentemente censurabile”.
Il progetto prevedeva che i consorzi agrari coinvolti conferissero i propri asset in una Newco di cui avrebbero detenuto il 51% della quote. Fra i soci era prevista anche la presenza del Consorzio Bonifiche Ferraresi che avrebbe dovuto esprimere l’amministratore delegato mentre il presidente sarebbe stato scelto dai consorzi.
Dopo una prima riunione saltata nelle scorse settimane, oggi si è svolto il consiglio di Terre Padane è, a quanto è dato sapere, ci sarebbe subito stata maretta. In particolare i consiglieri lombardi (di Milano e Pavia) avrebbero chiesto al presidente Marco Crotti di esprimersi chiaramente sull’aggregazione. In quattro, non soddisfatti delle risposte ricevute, avrebbero abbandonato il consiglio. I sei consiglieri piacentini rimasti a questo punto avrebbero votato all’unanimità affossando definitivamente l’ipotesi della fusione.
Confagricoltura si era sempre espressa contro l’ipotesi della Newco tanto che i suoi rappresentanti si erano dimessi dai consigli di vari consorzi. Ilprogetto era ugualmente riuscito ad avere il via libera dal consiglio del consorzio del Tirreno, dell’Adriatico e del Centro Sud.
Proprio da Confagricoltura Piacenza è arrivato un comunicato sulla vicenda
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Agrario Terrepadane, riunito il 30 aprile, ha votato contro il fumoso e poco chiaro progetto di riassetto della società cooperativa che nei fatti prevedeva un accorpamento con altre realtà. Confagricoltura Piacenza, che ha seguito da vicino la vicenda “facendosi più volte portavoce delle preoccupazioni degli agricoltori piacentini, esprime soddisfazione. Un vero respiro di sollievo – rileva la nota dell’associazione degli imprenditori agricoli –. Siamo certi che sia stata effettuata la scelta migliore. Il Consorzio è di tutti gli agricoltori piacentini e perderlo avrebbe lasciato non solo la nostra agricoltura, ma tutto il nostro territorio, più poveri. Siamo soddisfatti perché possiamo così continuare a contare, anche in questi tempi difficili, su questa ricchezza, depositaria di una storia comune e forza propulsiva per il progresso del settore”.