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    Il direttore di Africa Mission in Uganda per visitare i progetti in corso

    Si è svolto dal 23 gennaio al 18 febbraio il 34esimo viaggio in Uganda del direttore del Movimento Africa Mission.

    Carlo Ruspantini è partito accompagnato dalla moglie Cristiana, da Carlo Antonello, presidente di Cooperazione e Sviluppo e da alcuni amici vicini al Movimento. Nonostante non sia il primo, ogni viaggio regala emozioni diverse, gli occhi e il cuore vedono con uno spirito sempre nuovo ciò che ci circonda. Così, nella sede di Piacenza durante questo mese sono arrivati i racconti in diretta, le testimonianze, le immagini di ciò che i responsabili dell’Organizzazione piacentina vivevano sulla propria pelle. Un viaggio a tappe, con la visita ai numerosi progetti che AMCS sostiene.

    Prima Tappa, Great Valley School: la scuola di Bosco Lusagala, giovane uomo di origini ruandesi, scampato al genocidio e accolto in Uganda dove vive tutt’ora con la sua famiglia. Una storia di rivincita e di speranza. Carlo Ruspantini racconta: “Una struttura che porta speranza in uno slum dove, quando lo attraversi, incontri una miseria (quello stato che va ben oltre la povertà) che mette seriamente in discussione le tue certezze sulla vita e sui valori che noi uomini siamo capaci di vivere e sulle relazioni solidali che siamo capaci di instaurare. Poi quando entri quell’oasi di speranza che è la scuola primaria di Bosco, in cui oltre 700 bambini imparano ad avere fiducia in sé stessi, nelle proprie capacità e quindi nella possibilità di guadagnarsi un’esistenza più dignitosa, allora riacquisti fiducia nell’essere umano e nella necessità di lottare per un mondo più solidale, basato sull’amicizia e non sul profitto.Ci sono dei sorrisi e degli sguardi disarmati e disarmanti che ti riconciliano con la vita. Ma è proprio qui che puoi trovare della gente incredibile, che se pur provata nel corpo e nello spirito da una miseria che toglie dignità, è capace di sorriderti con uno sguardo che trasmette una curiosità gioiosa e un senso di umanità che riaccende in te la voglia di lottare per la speranza, per essere testimoni di un mondo possibile”.

    Seconda Tappa: Distretto di LIRA. Visita all’ex lebbrosario di Alito dove è in corso il progetto nel settore agricolo e di formazione: “Investire nei giovani: istruzione, competenze e impiego”, un progetto tanto desiderato che vede protagonisti circa 300 giovani agricoltori. “Non mancano le difficoltà perché l’obiettivo del progetto è dare istruzione tecnica ad una generazione che non ha potuto partecipare attivamente ai corsi scolastici, le difficoltà dei candidati nel leggere e scrivere sono perciò evidenti. Ho potuto constatare che nonostante tutto i nostri collaboratori proseguono con grande entusiasmo, un impegno che ha portato alla vendita di tutto il raccolto di soia e girasole e i ricavati della vendita sono andati a finanziare lo stesso centro C&D Alito training centre, in modo che possa auto sostenersi”.

    Terza Tappa: Karamoja. I progetti da visitare sono molti e le riflessioni non tardano ad arrivare, grazie anche ai tanti occhi che si incontrano.

    Proprio nei giorni di permanenza nella sede di Moroto, l’Organizzazione è stata contattata per rispondere all’emergenza “returnees”, ovvero i bambini che lasciano il Karamoja per dirigersi verso i grandi centri e la capitale Kampala. Qui finiscono sulla strada, vittime di abusi, di violenze e soli. AMCS si impegna affinchè questi bambini possano tornare a casa, li segue in un percorso di ricongiungimento e reintegrazione nelle famiglie di origine.

    L’arrivo dei returnees: “Pochi giorni fa Camilla e Silvia, nostre collaboratrici, ci hanno accompagnati a incontrare questo gruppo di bambini riportati in Karamoja dalle strade di Kampala. E’ stato un momento duro e toccante. Questi bambini, anche piccolissimi, mal vestiti, portano sul corpo i segni di privazioni e trascuratezza. Hanno però degli occhi profondissimi che lasciano trasparire una “maturità” che non ti aspetti. Chissà quali terribili esperienze hanno segnato le loro anime. Grazie a Camilla perché si impegna senza riserve, grazie a Silvia che pur essendo da poco in Karamoja non si tira indietro, grazie a Jannet e a tutti i collaboratori locali di Africa Mission-Cooperazione Sviluppo, che non hanno mai lasciato i bambini soli, e che lavorano senza sosta per riportarli alle loro famiglie”.

    Non manca certo una riflessione sul nostro Centro Giovani dedicato a don Vittorio.

    “In questo nostro viaggio abbiamo incontrato Lorenzo, casco bianco al Centro Giovani Don Vittorione di Moroto, dove è immerso “fino ai capelli” per cercare di entrare con decisione e delicatezza nella cultura e nella vita dei nostri ragazzi karimojong, per dare il suo contributo al lavoro di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo e cercare la sua “via della condivisione”, quella via che contribuisce a riempire di senso la vita di ciascuno. Con il suo impegno, e quello dei nostri collaboratori, sono stati organizzati diversi eventi tra dicembre e gennaio. A partire dalle festività trascorse insieme ai ragazzi del centro e alla lotteria organizzata per sostenere i giovani nel loro percorso di studi”.

    Queste sono solo alcune delle tappe del viaggio e alcune delle riflessioni condivise. L’impegno di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo in Italia e in Uganda è molto di più. E’ possibile sostenere i nostri progetti e leggere le testimonianze dei nostri collaboratori direttamente sul sito www.africamission.org

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