Trasmettono speranza e l’idea che la vita non si ferma, le foto scattate a Cadeo nell’azienda agricola sede del progetto ”Prossima Fermata” attivato dal luglio scorso dalla Caritas Diocesana di Piacenza e Bobbio con l’aiuto della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del Rotary Piacenza.
Scatti che ci fanno immaginare ritmi e modalità di un’attività legata alla natura, tra cascine, campi da coltivare, serre, animali da cortile; in primo piano anche la trebbiatrice per il grano saraceno donata dal Rotary Piacenza con uno specifico service, fortemente sostenuto dal consiglio del club piacentino e dal Presidente Pietro Coppelli.
Una scelta che si è rivelata mirata, un seme posato nel momento giusto, ora, più che mai, pronto a dare frutti. Il Coronavirus infatti non ha fermato, come in altri ambiti, l’attività di questo percorso destinato a persone fragili; circa 8, in parte della zona di Cadeo, quelle impiegate attualmente “Gli spazi dell’agricoltura- sottolinea il Direttore della Caritas diocesana di Piacenza e Bobbio Mario Idda- consentono un distanziamento costante e la possibilità di lavorare in sicurezza anche in questo periodo di emergenza sanitaria, senza modifiche e riduzioni.
Un progetto pilota, un percorso, quello di Cadeo, che convince perché incentrato sui concetti di accompagnamento e formazione, cardini testati in altre esperienze precedenti, sempre di Caritas, e finalizzati a creare o migliorare competenze, per poi dare alle persone coinvolte la convinzione che ripartire è possibile, magari, in futuro, anche con un cammino professionale in autonomia. Un’idea di assistenza attiva, condivisa anche dal Rotary Piacenza che, infatti, non ha esitato ad appoggiarla. Un principio che associa l’aiuto alla motivazione, sprone per ritrovare fiducia, speranza e dignità, la prima ad essere annientata dalla povertà; la più difficile anche da recuperare.