Domenica 5 settembre si è svolta la finale dell’ottava edizione del Torneo internazionale di tennis in carrozzina “Città di Cremona”, sui campi della società Canottieri Baldesio.
Il progetto ha visto il sostegno del Distretto Rotariano 2050 e di diversi club, tra cui quello Fiorenzuola d’Arda.
Il torneo si è svolto dal 2 al 5 settembre e ha rappresentato la punta dell’iceberg di un intenso lavoro da parte degli organizzatori . La competizione, ripresa dopo la sospensione causa l’emergenza sanitaria, ha dato ottimi risultati, data la partecipazione di diversi atleti proveniente da Paesi europei ed extra-europei.
Data la sua rilevanza quale progetto sociale, il torneo ha avuto anche il sostegno della Commissione “Disabilità nello sport e nella scuola del Panathlon International Area 2 Lombardia”.
La vittoria del torneo singolo femminile è andata alla tedesca Britta Wend, numero 51 al mondo, e quella del torneo maschile al giapponese Suzuki Kouhei, numero 28 al mondo.
Il doppio maschile è stato vinto dai francesi Laget-Charrier contro il Tedesco Sommerfeld e il giapponese Suzuki, mentre le italiane, Silvia Morotti e Vanessa Ricci, hanno prevalso nel doppio femminile sulla coppia formata dalla svizzera Angela Grosswiler e dall’austriaca Christina Pesendorfer.
Il progetto ha visto una grande partecipazione e ha raggiunto sicuramente l’obiettivo di sensibilizzare sul mondo della disabilità.
Il Rotary Club Fiorenzuola d’Arda ha visto presente, tra i volontari del torneo, il socio Alfio Rabeschi , che si è occupato di aspetti logistici-amministrativi.
La socia Federica Arduini ha presenziato e sarà incaricata di attivare i progetti legati a questo service nelle scuole secondarie del territorio.
Il Presidente del Rotary Fiorenzuola d’Arda, Tiziana Meneghelli , presente alla finale e alla premiazione, ha dichiarato che risulta importantissimo dare spazio a iniziative di questo genere per sensibilizzare a problematiche, spesso, relegate in secondo piano. I Giochi Paralimpici di questo periodo hanno portato alla ribalta la disabilità nello sport ma occorre farlo in ogni contesto e, soprattutto, sensibilizzare i giovani perché capiscano quali difficoltà possano incontrare loro coetanei in attività per loro scontate.