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    Il sindaco Barbieri: “Sciocco lamentarsi per le mascherine”

    Il sindaco Patrizia Barbieri interviene sull’aumento dei contagi della nostra provincia e sul tema delle mascherine rese obbigatorie da una sua recente ordinanza.

    «Anche oggi si è tenuto un incontro con l’Azienda Sanitaria, coordinato dal Prefetto Daniela Lupo, per studiare l’evoluzione dell’epidemia in corso. Negli ultimi 3 giorni a Piacenza si sono registrati più di 100 contagi, sono più di 1.000 le persone in quarantena o in isolamento e questo impone un’attenta osservazione di quanto sta accadendo.
    Nessun allarmismo, ma massima attenzione. L’obiettivo di tutti è quello di contenere il numero di contagi, continuando con gli screening a tappeto e ad insistere sull’importanza del distanziamento sociale, dell’uso della mascherina e del rispetto delle regole. Le misure di distanziamento e le mascherine fanno sì che il Covid, anche quando colpisce, lo faccia in modo meno virulento.
    È sciocco lamentarsi per la mascherina. Indossarla in strada è un modo per tenere alta l’attenzione, per ricordarsi del fatto che il virus è in giro e che ognuno di noi deve impegnarsi per proteggere le persone più anziane o più fragili, e fare tutto il possibile per aiutare la nostra economia a ripartire. Nessuno vuole arrivare a nuove restrizioni come sta accadendo in Francia, dove i bar sono stati chiusi o ad un nuovo lockdown.
    Nell’ultima settimana i contagi hanno interessato per il 31% la fascia di età 18/40 anni e per il 30% la fascia 41/64 anni. Gli anziani, categoria più a rischio, sembra si stiano proteggono molto di più e che facciano molta più attenzione alle misure anticontagio. Questo è un bene. Non si può dire la stessa cosa dei più giovani; purtroppo anche questo fine settimana mi sono stati segnalati comportamenti davvero inqualificabili in alcuni locali della città e anche nel vicino lodigiano. Ai ragazzi raccomando di pensare ai loro genitori e ai loro nonni. Gli studi dimostrano che circa il 70% dei contagi stia avvenendo in famiglia.
    Per concludere, la questione è semplice: più stiamo attenti e prima ne usciamo. Un sindaco può fare qualcosa, così come la Regione o il Governo. Ma la verità è che siamo nelle nostre mani e che dipendiamo gli uni dalle azioni degli altri».

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