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    In Regione via libera all’aumento dei costi di costruzione voluto dal Pd. Confedilizia contro

    Nella seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna tenutasi questa mattina a Bologna ha avuto luogo la votazione sulla proposta della Giunta regionale n. 6863 – fortemente contrastata dalla Confedilizia – di modifica della disciplina di calcolo del contributo di costruzione nel senso di fare riferimento ai valori Omi dell’Agenzia delle Entrate, variazione che si pone in assoluto contrasto con la normativa nazionale vigente (la quale prescrive l’adozione di tutt’altro criterio, uniforme su tutto il territorio nazionale) e che purtroppo – come ha più volte segnalato la stessa Confedilizia – causerà un considerevole aumento dei costi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione.

    La proposta della Giunta è passata con i voti favorevoli dei soli consiglieri del Pd (tra i quali hanno votato a favore anche i consiglieri piacentini Tarasconi e Molinari).
    Hanno invece votato contro il provvedimento Fratelli d’Italia (rappresentata dal consigliere piacentino Tagliaferri), Lega (tra le cui fila era presente anche il consigliere piacentino Rancan), Forza Italia, Movimento 5 stelle e i consiglieri Sassi (Gruppo misto) e Facci (Gruppo misto – componente Movimento sovranista).
    Astenuti Sinistra Italiana e la consigliera Prodi (Gruppo misto – componente Leu).
    Assente L’Altra Emilia Romagna.  La legge di modifica introdotta dal Pd – come detto – si pone in conflitto con la attuale normativa nazionale, con evidenti conseguenze in termini di legittimità e porterà inevitabilmente ad un pesante aggravio dei costi di costruzione a beneficio degli enti pubblici interessati e a carico invece dei risparmiatori nell’edilizia.
    La Confedilizia – che si riserva di agire presso le opportune sedi per far dichiarare l’illegittimità della nuova norma introdotta dalla Regione – ringrazia comunque tutti i consiglieri che hanno votato contro la proposta di modifica della Giunta e che hanno fatto quanto era possibile per contrastare un provvedimento che andrà sicuramente a penalizzare ulteriormente un settore – quello dell’edilizia – che, già profondamente in crisi, proprio non ne aveva bisogno.

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