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Inaugurata all’ex chiesa del Carmine la FabRoom, stanza immersiva

E’ stata inaugurata questo pomeriggio, nella cornice del Laboratorio Aperto di Piacenza nella ex chiesa del Carmine, la FabRoom che offre, ai visitatori, tre diverse esperienze immersive tra tecnologia, creatività e natura.
Nella sezione dedicata al tema “Sostenibilità”, il visitatore potrà dialogare liberamente con “Ecco”, il mini-robot specializzato in economia circolare, sostenibilità e riciclo; il robot è potenziato da un’intelligenza artificiale addestrata specificamente su questi temi.
La sezione incentrata su “Robotica e Innovazione” permette un’interazione in tempo reale con un robot che utilizza sensori avanzati e intelligenza artificiale per rispondere ai movimenti e alle azioni dei presenti.
Nella sezione “Creatività Uomo/Macchina”, il visitatore viene coinvolto in uno spettacolo di dematerializzazione digitale del corpo, scegliendo tra diversi effetti visivi come particelle di sabbia, linee o farfalle, in un ambiente che risponde dinamicamente al suo movimento.

Il dimostratore FabRoom presentato oggi, allestito nello spazio precedentemente adibito all’esperienza “Carmine Svelato”, fa parte del progetto “Science & Creativity Labs” all’interno dell’agenda ATUSS – Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile, strumento che la Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione dei territori per raggiungere gli obiettivi della programmazione integrata dei Fondi europei 2021-2027.
Al taglio del nastro, con l’intervento del sindaco Katia Tarasconi, dell’assessore a Università e Ricerca Francesco Brianzi e di Marta Pellegrino per OpenLab, è seguito il seminario “Nuove forme di immersività e interazione”, a cura del CEO di FabVision Ruggero Civitarese. Si tratta dell’evento conclusivo di ACADEMY IC, il percorso formativo gratuito iniziato nel mese di novembre 2024 – con il coordinamento scientifico di Fabrizio Montanari, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia – che in ogni sessione ha offerto una visione completa delle opportunità che il mondo digitale può offrire alla cultura, grazie al confronto con esperti di spicco del settore.
“L’inaugurazione della stanza immersiva dimostratore ATUSS all’Ex Carmine – rimarca l’assessore Brianzi – segna un passo concreto verso l’innovazione e la crescita delle competenze digitali nel nostro territorio. Il percorso formativo ACADEMY IC, rivolto alle imprese culturali e creative, con oltre 150 partecipanti coinvolti in 7 webinar, dimostra l’interesse e la necessità di creare occasioni di formazione avanzata, aperte e inclusive. Questo nuovo spazio è il risultato dell’impegno dell’Amministrazione comunale che, in sinergia con la Regione Emilia-Romagna, ha rilanciato il Laboratorio Aperto di Piacenza come punto di riferimento per l’innovazione e lo sviluppo del territorio.”
Come evidenziato sul sito della Regione Emilia Romagna: “Le agende mirano a supportare gli interventi per lo sviluppo sostenibile orientati a rispondere alle sfide dell’attrattività dei territori e della transizione ecologica verso la neutralità climatica, ma anche a creare una nuova socialità e nuovi processi partecipativi. Sono un’azione di gestione a più livelli che coinvolge la Regione, gli enti locali e le rappresentanze economiche e sociali in rete tra loro, che condividono risorse e impegni e perseguono le finalità dei singoli territori. Attraverso le Atuss gli attori locali diventano co-responsabili del raggiungimento dei risultati attesi dei programmi.”
Le stanze immersive sono una componente essenziale di questa missione volta a promuovere l’innovazione e creare valore per aziende, istituzioni e comunità. Che si tratti di formare dipendenti, valorizzare il patrimonio culturale o sensibilizzare su temi globali, rappresentano il futuro della comunicazione e dell’esperienza e stanno ridefinendo il modo in cui aziende, istituzioni culturali e organizzazioni interagiscono con il proprio pubblico. Da semplici spazi fisici, queste stanze si trasformano in ambienti dinamici, in grado di connettere tecnologia, emozione e apprendimento.
Come spiega Ruggero Civitarese, CEO di Fabvision, “le stanze immersive non sono solo luoghi tecnologici: sono ambienti trasformativi, dove il digitale incontra l’umano, creando esperienze che ispirano e innovano.”
Infrastrutture come la FabRoom rispondono infatti alle esigenze di istituzioni culturali, aziende, territorio e scuole; sono ambienti appositamente progettati per offrire esperienze immersive e interattive grazie all’uso di tecnologie come intelligenza artificiale, sensori laser, tecnologie touch e proiettori. Si tratta di spazi flessibili, capaci di adattarsi a diversi contesti e obiettivi: dalla formazione aziendale all’innovazione culturale, fino all’intrattenimento.
Nel settore culturale, le stanze immersive offrono opportunità straordinarie per valorizzare il patrimonio e attrarre nuovi pubblici: non solo arricchiscono l’esperienza del visitatore, ma favoriscono anche un apprendimento più profondo e coinvolgente. Questa capacità di connettere passato e futuro, tradizione e innovazione, rende le stanze immersive un asset strategico per musei e istituzioni culturali.
Nel mondo aziendale, le stanze immersive si stanno delineando come strumenti cruciali per il change management e la formazione. In questi spazi, i dipendenti possono vivere simulazioni pratiche, apprendere nuove competenze e affrontare scenari complessi in un ambiente sicuro.
Un esempio concreto è l’utilizzo di stanze immersive per il training sulla sicurezza sul lavoro, dove i dipendenti possono imparare a gestire situazioni di emergenza senza alcun rischio reale. La realtà immersiva consente di apprendere facendo, trasformando concetti astratti in esperienze reali. Questo approccio aumenta l’engagement e rende il cambiamento più accettabile.
L’Opening della FabRoom è l’occasione per esplorare le potenzialità delle diverse applicazioni disponibili, che rappresentano strumenti efficaci per valorizzare e rendere più immersiva e inclusiva anche la fruizione del patrimonio culturale e del territorio. La nuova infrastruttura resterà a disposizione del Laboratorio Aperto di Piacenza e potrà essere utilizzata, oltre che per i laboratori previsti nell’ambito del progetto ATUSS, anche per altre attività rivolte al territorio. Nel corso dell’anno sono in programmazione ulteriori laboratori ed eventi che vedranno il coinvolgimento di scuole, comunità locali e aziende, mentre esperienze dedicate potranno essere concordate con il Laboratorio Aperto di Piacenza, gestito da Open Lab Srl; per informazioni e prenotazioni, occorre scrivere a piacenza@labaperti.it o telefonare al numero 327-3210280.

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