L’Italia onestamente non poteva sbagliare, in casa. E infatti non ha sbagliato pressochè nulla stasera nel preolimpico di Bari contro una Serbia già battuta in Nations League a giugno con un netto 3 – 0. In questi giorni l’Italia ha regalato tante emozioni in positivo e in negativo, soprattutto nella seconda partita contro l’Australia, chiusa 3 – 2 solo al tie break.
Stasera l’Italia contro la Serbia di Krsmanovic (neo acquisto Gas Sales Piacenza, stasera poco presente) ha offerto invece una prestazione maiuscola, dove le sbavature si contano su un dito di una mano. Giannelli in grande spolvero, Nelli (altro neo acquisto Gas Sales Piacenza) apparso in ottima condizione contro l’Australia resta a disposizione dalla panchina. Grandissime prestazioni anche per Osmany Juantorena e Ivan Zaytsev, che rischiano la multa per eccesso di velocità in attacco.
Ma sarebbe superficiale ridurre la vittoria dell’Italia solo alla triade Giannelli – Juantorena – Zaytsev, perchè tutti contribuiscono a creare un sistema di gioco perfetto, almeno questa sera. Primo set chiuso sul 25 – 16, mai veramente in discussione: Italia che parte fortissimo cercando di imporre il proprio ritmo, si arriva al primo time out tecnico sull’ 8 – 2, mentre gli uomini di Grbic ancora cercano di capire cosa sta succedendo in campo. Leit motiv simile per tutto il resto del set, che mantiene il vantaggio accumulato, accelerando ulteriormente sul finale.
Secondo set più equilibrato, anche nel punteggio, ma un grandissimo Zaytsev chiude il set con due bordate dai 9 metri, 25 – 19.
Solo nel terzo set la Serbia pare realmente in grado di impensierire la squadra di casa: per la prima volta siamo in svantaggio (6 – 7), si fanno vedere Antonov e Anzani, quest’ultimo regala anche un ace sul finale. Grbic e la Serbia sono visibilmente preoccupati. L’Italia gestisce tranquillamente 6 match point, uno solo sprecato, Juantorena chiude e l’Italia del volley si qualifica assieme alle azzurre a Tokyo 2020, evitando il torneo di gennaio che avrebbe offerto moltissime insidie.