Si chiamava “Pink in the city” il blog che l’illustratrice piacentina Valentina Magnaschi (qui la sua pagina instagram) aveva lanciato alcuni anni fa per raccontare attraverso vignette la sua vita di giovane sposa.
Valentina, diplomata in illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design di Milano, nel frattempo è diventata mamma di due bellissimi maschietti di 5 e dieci anni e si è aff
Oggi, pur continuando a vivere nella nostra città, collabora con Mondadori, De Agostini e Giunti ed ha all’attivo vari volumi fra cui Giovannino Pestacacca (il suo primo libro pubblicato da Interlinea), Strane storie di parole di Marcello Argilli ed ancora Il diavolo nel presepe di Gina Labriola ed Il nuovo Manuale della Befana con testi di Anna Lavatelli e sue illustrazioni.
Costretta in casa, come tutti, dalla quarantena ha deciso di rispolverare la vecchia passione per le vignette.
Come mai le è venuto questa voglia di tornare al passato?
«Mi sono trovata chiusa in casa con i miei due maschietti e con mio marito Stefano. All’inizio sembrava esserci molto tempo per fare cose e molte situazioni buffe. Per questo ho deciso di riprendere una vecchia passione – quella per le vignette – e mi sono messa a disegnare le situazioni che si creavano in casa. E’ stato anche un modo per sdrammatizzare la tensione».
Il racconto della quarantena famigliare attraverso la sua matita quindi.
«Esatto. E’ diventata una terapia quotidiana per sopravvivere alla quarantena in tutti i suoi aspetti».
Anche perchè con due maschi non devono essere giornate … tranquille …
«Insieme diciamo che sono una bella combinazione. Confinati in un appartamento, tra l’altro, perché non abbiamo un giardino ma solo due balconi. Sono anche grandi … ma non sono uno sfogo sufficiente per la loro energia. Come ho disegnato su una delle vignette … manca l’ora d’aria. A noi genitori e al loro».
PiacenzaOnline vi propone qui sotto una galleria con le vignette di prodotte da Valentina fino ad oggi ma quello con la sua matita diventerà un appuntamento fisso anche per i giorni a venire.
Anche questo è un capitolo della nostra rubrica “Uniti dalle parole” in questo caso disegnate oltre che scritte.
