Piacenz@ Economia Lavoro e Società presenta ha presentato un’anteprima dei principali risultati con riferimento ai dati ufficiali sul mercato del lavoro nelle province nel 2018 diffusi dall’ISTAT nei giorni scorsi, risultati che saranno comunque oggetto di successivi approfondimenti in occasione della redazione del prossimo report congiunturale.
Nel report attuale infatti viene specificato solo il dato sull’occupazione, senza approfondimento sul tipo di lavoro, la retribuzione media e il tipo di contratto in essere.
I NUMERI DEL MERCATO DEL LAVORO A PIACENZA.
In provincia di Piacenza, in base ai risultati della Rilevazione campionaria sulle forze di lavoro dell’ISTAT, sono 128.000 gli occupati nella media del 2018, in aumento di mille unità rispetto all’anno precedente; la variazione positiva registrata risulta a vantaggio però della sola componente maschile (+2.000 unità), dato che quella femminile si riduce (-1.000).
Il tasso di occupazione si attesta, per la popolazione dai 15 ai 64 anni, al 69,1%, in lieve calo rispetto alla media del 2017 (-0,3 punti percentuali); cresce per gli uomini (77,5%, +0,7 punti) ma diminuisce per le donne (60,7%, – 1,1 punti).
Nel 2018 le persone in cerca di occupazione sono sempre 8mila, stessa entità del 2017, equamente distribuite tra maschi e femmine. Il tasso di disoccupazione provinciale, al 7,5% nel 2016 e al 6,1% nel 2017 (-1,4 punti), cala anche nel 2018 portandosi al 5,6% (-0,5 punti). Migliora soprattutto il tasso di disoccupazione maschile, dal 5,4% al 4,7% (-0,7 punti), mentre quello femminile scende dal 7,1% al 6,7% (-0,4 punti).
Nel 2018 la partecipazione al mercato del lavoro, misurata dal tasso di attività, è pari quindi al 73,4%, 0,6 punti percentuali in meno rispetto al 2017. Come per il tasso di occupazione, si osserva in particolare una crescita nella partecipazione maschile, dal 81,3% nel 2017 al 81,5% nel 2018, mentre la partecipazione femminile scende dal 66,6% al 65,1% (-1,5 punti).
PIACENZA E GLI ALTRI CONTESTI DI RIFERIMENTO.
L’esaurirsi della ripresa economica a livello nazionale e internazionale che ha caratterizzato la seconda metà del 2018 sembra aver condizionato il mercato del lavoro piacentino, che infatti cede – rispetto al 2017 – qualche frazione di punto percentuale del tasso di occupazione e del tasso di attività. Nonostante questo, è da rilevare come tali indici rimangano comunque elevati, conservando sostanzialmente gran parte del guadagno accumulato nel confronto col 2016. Per cui se è vero che gli indicatori (a parte il tasso di disoccupazione che continua a migliorare) vanno in controtendenza rispetto ai progressi che si rilevano a livello regionale (il tasso di occupazione cresce di un punto, quello di attività di mezzo punto) e nazionale, è anche vero che Piacenza rimane ad ogni modo anche nel 2018 all’interno dell’area del Paese con i maggiori tassi di occupazione e con i minori tassi di disoccupazione.
Nella media 2018 gli indicatori provinciali si confermano sempre migliori rispetto ai valori medi italiani, con il tasso di occupazione che supera quello medio nazionale di quasi 11 punti percentuali, e il tasso di attività di quasi 8 punti, mentre il tasso di disoccupazione è pari alla metà di quello italiano.
Ritorniamo però in svantaggio – dopo la parentesi del 2017 – nei confronti del contesto regionale, sia nel tasso di occupazione (adesso -0,5 punti) che in quello di attività (-0,6) complessivi. Torna ad ampliarsi in particolare il divario per la componente femminile, punto di debolezza storico del nostro mercato del lavoro e che proprio nel 2018 segna un arretramento, con i tassi di attività e di occupazione provinciali che sono sotto di circa 2-3 punti percentuali rispetto a quelli medi emiliano-romagnoli. Situazione opposta per la componente maschile, con il tasso di attività e il tasso di occupazione sempre superiori a quelli regionali. Bene infine, nel confronto con l’Emilia-Romagna, anche il tasso di disoccupazione provinciale (5,6%), più basso di 0,3 punti.
Per quanto riguarda il confronto con le province limitrofe, nel tasso di occupazione la provincia di Piacenza presenta valori allineati (ma verso il basso) a quelli di Milano e Parma, e migliori di quelli di Cremona, Lodi e Pavia. Anche nel tasso di attività il dato piacentino è superato da quello riferito all’area metropolitana milanese e da quello di Parma. Con riferimento al tasso di disoccupazione infine, la nostra provincia si colloca appena dopo Parma e Cremona, e facendo meglio di tutte le altre province lombarde.