Ha aperto questa mattina i battenti la nuova casa di Art. 1 Movimento Democratico e Progressista in via Roma, alla presenza del coordinatore nazionale Roberto Speranza che, reduce dalla campagna elettorale in Sicilia, è arrivato a Piacenza con un messaggio chiaro e incontrovertibile: per rifondare il centro-sinistra occorre andare oltre l’esperienza del Pd di Renzi che ha perseguito politiche neoliberiste, distaccandosi dai valori tradizionali della sinistra.
Di qui dunque l’insistenza alle parole chiave solidarietà, sociale e soprattutto, lavoro giovanile, “vera emergenza nazionale – spiega Speranza – con 4 giovani su dieci senza lavoro, nonostante in televisione si continui a blaterare di crisi finita”.
Eppure di giovani all’inaugurazione, nemmeno l’ombra – o quasi. Segno che il movimento – nato per “guardare al futuro, costruendo un campo largo e aperto di lotta alle disuguaglianze e contrasto al neoliberismo” – dovrà fare i conti con un, seppur nutrito, bacino elettorale di età anagrafica piuttosto elevata, mentre i giovani chiamati in causa restano per il momento convitati di pietra.
“Oggi si apre il percorso politico di un nuovo centrosinistra – commenta a margine Francesco Cacciatore, del comitato cittadino di Mdp, che si differenzia nei valori da quanto fatto dal centrosinistra di Renzi, ovvero politiche neoliberiste che hanno prodotto precarietà e non hanno risolto i problemi di questo paese. Bisogna cambiare completamente paradigma prendendo atto che misure come il Jobs Act non hanno prodotto quello che ci aspettava e rimettendo in campo i problemi concreti delle persone”. E alla domanda su una possibile alleanza con il Pd, replica: “La linea messa in campo finora dal maggior partito del centrosinistra, crediamo sia una linea sbagliata. Cominciamo a partire da lì, con la volontà di cambiare questa impostazione, a partire dalla creazione di lavoro attraverso gli investimenti.
Non casuale, infine la scelta di aprire la sede proprio in via Roma, come spiega Roberto
Bassi, del comitato provinciale di Mdp: “E’ una decisione maturata nell’ottica di restituire attenzione e visibilità ad un’area troppo spesso considerata di serie B. La sede resterà aperta e a disposizione gratuita al mondo dell’associazionismo nel momento in cui si manifestasse interesse allo spazio. Per questo sarà più un luogo di aggregazione cittadino che una sede di partito”.