La questione delle nomine degli insegnanti per coprire le cattedre vacanti in provincia di Piacenza continua a far discutere e si susseguono le prese di posizione.
Duro l’intervento del parlamentare di Fratelli d’italia Tommaso Foti che parla di vera emergenza nel mondo dell’istruzione e dice «Nel territorio piacentino vi sono all’incirca 800 cattedre scoperte nel sistema dell’istruzione, spaziando dalle scuole dell’infanzia sino a quelle superiori».
Secondo l’on. Foti a Piacenza l’anno scolastico è iniziato nel caos più totale
«L’anno scolastico – denuncia Foti in una interrogazione al Ministro dell’Istruzione Fioramonti – è iniziato nel caos più totale a causa della drammatica assenza di docenti. La situazione è grave al punto da avere costretto alcuni istituti ad anticipare l’orario di uscita da scuola. Come se non bastasse, a causa dell’assenza di decine di insegnati di sostegno, in alcuni casi si è arrivati a dover posticipare l’inserimento degli studenti a scuola».
Per il parlamentare del movimento politico di Giorgia Meloni siamo di fronte ad una situazione «non altrimenti tollerabile, tanto per le famiglie così come per gli studenti».
«Del resto – è l’affondo di Foti al Ministro dell’Istruzione ed ai suoi uffici – le date di avvio delle lezioni, Regione per Regione, avrebbero dovuto essere ben note da tempo, anche in considerazione del ruolo di Vice-Ministro all’Istruzione precedentemente rivestito dall’on. Fioramonti nel primo Governo Conte, prima quindi di divenire il titolare effettivo del dicastero in questione nel neonato governo giallo-rosso».
Per il deputato piacentino vi sono responsabilità ben chiare: «L’omessa effettuazione delle nomine di ruolo, anche a detrimento degli insegnati stessi, ha lasciato scoperti molti dei posti assegnati dal Ministero dell’Istruzione. Questo, assommato ad altri inconvenienti e ritardi, ha prodotto un vero e proprio cataclisma organizzativo per gli istituti scolastici piacentini».
«Pare – spiega Foti – ci si appresti a ricorrere al reclutamento di circa 800 supplenti attraverso la chiamata delle cosiddette “seconde fasce” ed al ricorso alle “messe a disposizione”. Misure di tamponamento che, con un’accorta programmazione, non si sarebbero rese necessarie, perlomeno con questa entità».
Nell’atto ispettivo rivolto da Foti al Ministro Fioramonti si entra nel dettaglio: «La situazione risulta grave un po’ in tutte le scuole: dall’Istituto Tecnico Raineri-Marcora all’Istituto superiore Tramello-Cassinari. E così pure è alle primarie dell’Istituto Comprensivo Valnure, all’Istituto comprensivo di Rivergaro, al 2° Circolo Didattico Alberoni, a Castel San Giovanni e a San Nicolò».
L’appello del deputato di Fratelli d’Italia al Governo è netto: «Si mettano in campo immediatamente tutte le iniziative necessarie a far fronte all’emergenza e – conclude Foti – chi ha sbagliato abbia la decenza, se non di dimettersi, quanto meno di scusarsi».
Gilda Insegnanti chiede di sostituire il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale
Su quanto sta succedendo punta il dito anche il sindacato Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, secondo cui l’Ufficio Scolastico Regionale non riesce a governare i dirigenti delle scuole di Piacenza e per questo chiede di sostituire il direttore dello stessa struttura.
«Alcuni dipendenti del Ministero dell’Istruzione, in servizio a Piacenza – scrive il sindacato – inquadrati con la qualifica di dirigente scolastico hanno assunto comportamenti gravi, rallentando ulteriormente le nomine degli insegnanti che ancora mancano nelle scuole di 2° grado di Piacenza e Provincia.
Hanno fatto ostruzionismo affinchè vi fosse una convocazione unica degli aspiranti: centralizzata, pubblica e trasparente, eppure nel territorio che afferisce all’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza così non è stato per tutti gli altri ordini di scuola.
A Parma le nomine sono state svolte correttamente per infanzia, primaria e scuole di 1° e 2° grado, a Piacenza, seppur con ritardo, si sta procedendo in maniera molto limpida per tutti gli ordini tranne che per il 2° grado.
Certi dirigenti scolastici preferiscono convocare autonomamente gli aspiranti che però vengono convocati contemporaneamente anche da altre scuole, creando così un caos nelle scelte.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, chiede che il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale prenda atto di non riuscire a governare uniformemente i “presidi” delle scuole di Parma e Piacenza, pur essendo il loro diretto superiore, e sollecita la politica ad intervenire anche con scelte radicali che portino una ventata di rinnovamento ai vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale».