Il sindaco e presidente della provincia Patrizia Barbieri risponde a stretto giro al consigliere comunale Michele Giardino che l’aveva criticata per non essersi autosospesa dal tavolo PNRR.
«Va bene fare campagna elettorale, ma spiace dover prendere atto che c’è chi punta a strumentalizzare le situazioni ergendosi a professore di lezioni di coerenza non richieste.
Mi tocca pertanto ricordare che il Tavolo provinciale per lo sviluppo – composto da istituzioni locali, rappresentanze sindacali e associazioni di categoria – era stato costituito all’inizio della pandemia, e che ormai da mesi sta seguendo l’attività del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: l’obiettivo è cercare di intercettare le risorse necessarie per finanziare progetti in grado di rispondere alle esigenze del territorio.
I tempi stretti e i ritmi incalzanti non consentono tempi morti, perchè l’organismo è chiamato a definire le modalità di avvio della ricognizione e messa a punto delle progettualità del nostro territorio candidabili ai bandi del PNRR: il Tavolo deve infatti essere il più possibile operativo in relazione ai diversi canali di finanziamento, senza perdere di vista le opportunità offerte dai fondi strutturali nel loro complesso, per cogliere al meglio le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che è una importante occasione di sviluppo per il Paese e anche per la nostra provincia.
E’ a dir poco capzioso cercare similitudini – e quindi coerenza e linearità – nelle scelte riguardanti ruoli tra loro totalmente diversi: i due rappresentanti dei sindaci del territorio nel Tavolo provinciale per lo sviluppo devono rappresentare l’eterogeneità delle posizioni di 46 primi cittadini, invece il Presidente della Provincia – che è già affiancato e coadiuvato dal vicepresidente Albertini su diverse tematiche specifiche, a partire dalle questioni relative alle Aree Interne – ha un ruolo di natura istituzionale e di coordinamento, e può tra l’altro essere sostituito solo in caso di assenza o di impedimento.
La natura del Tavolo provinciale – che non ha la funzione di decidere cosa sarà finanziato e cosa non lo sarà – è di tipo cooperativo: il suo compito è quello di fare emergere le progettualità, far circolare le informazioni, individuare e promuovere sinergie, concentrare gli sforzi degli attori locali sui progetti che hanno più chance di essere finanziati per coerenza con gli obiettivi del PNRR e per possibilità di rapida attuazione.
Per questo, invece di alimentare polemiche inutili, occorre lavorare insieme – qualora se ne sia capaci – sulla partita del PNRR, che può essere vinta soltanto da un territorio che si muove armonicamente.
Quello del PNRR è un capitolo tutt’altro che da chiudere, quindi, e semmai al contrario va spalancato a tutte le opportunità che può offrire: è esattamente quello che intendo continuare a fare, per il bene del territorio».