La città di Piacenza resta inchiodata al 46° posto nella classifica 2024 sulla qualità della vita, stilata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Viene dunque confermata la cattiva performance dello scorso anno quando la nostra città perse in un colpo solo dieci posizioni. Se da un lato la qualità della vita nella città rimane accettabile secondo i parametri dell’indagine, dall’altro emerge la difficoltà di Piacenza a competere con le altre province emiliano-romagnole, che continuano a migliorare in settori chiave.
Un confronto con il resto dell’Emilia-Romagna
Nel contesto regionale, Piacenza si trova attualmente all’ultimo posto tra le province emiliane. Bologna, ad esempio, si piazza al 4° posto nazionale, distinguendosi per le sue eccellenze in istruzione e formazione, così come nel settore “Affari e lavoro”, dove ha ottenuto il secondo posto nazionale. Ferrara è un’altra provincia che ha visto un balzo significativo, guadagnando 21 posizioni e salendo al 27° posto.
Altre province come Parma (10° posto), Ravenna (11°), Forlì-Cesena (16°) e Modena (17°) sono tutte tra le prime venti a livello nazionale, mentre Piacenza rimane più indietro, senza mostrare miglioramenti sostanziali rispetto all’anno precedente. Anche Rimini, pur avendo subito una discesa di dodici posizioni, si trova ancora davanti a Piacenza, al 33° posto.
Questo quadro mette in luce un divario crescente tra Piacenza e altre province della regione così come pure quelle limitrofe, che riescono a sfruttare meglio i loro punti di forza per migliorare il benessere dei cittadini. Ferrara, ad esempio, ha visto progressi soprattutto in salute, ambiente e turismo, mentre Piacenza fatica a trovare settori di eccellenza che possano darle slancio nella classifica nazionale ed infatti si trova attualmente in una posizione di stallo nella classifica della qualità della vita, con poche aree di eccellenza.
E’ evidente come Piacenza abbia un potenziale che potrebbe essere meglio valorizzato. La sua posizione geografica, al confine con Lombardia e Piemonte, le permette di essere un ponte tra regioni economicamente rilevanti. Cremona (25° posto) ad esempio ha ottenuto miglioramenti significativi nella qualità della vita, suggerendo che anche Piacenza potrebbe trarre beneficio da politiche integrate e collaborazioni interregionali.
Inoltre, lo studio indica che settori come il turismo, recentemente inclusi tra gli indicatori dell’indagine, potrebbero rappresentare un’opportunità per Piacenza. La città possiede un ricco patrimonio storico e culturale, che potrebbe essere valorizzato meglio attraverso strategie mirate di sviluppo turistico, come è accaduto in città come Ferrara e Rimini.