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Le reazioni alla rissa di via IV Novembre a Piacenza

Intervengono il Partito Democratico e la Comunità Islamica. Intanto la sinistra antagonista sta organizzando una manifestazione per la sera del 2 luglio

Sono svariate le reazioni e le prese di posizione riguardo a quanto accaduto ieri sera in via IV Novembre   a partire da quella del Partito democratico.

“Il Partito Democratico di Piacenza esprime sdegno e profonda preoccupazione per l’episodio accaduto questa notte nella nostra città. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, un gruppo di circa 40 persone ha aggredito due cittadini stranieri con spranghe e bottiglie, al grido di “ripuliamo la città dagli stranieri”. Una violenza brutale, codarda, che nulla ha a che vedere con il vivere civile e che colpisce al cuore i valori su cui si fonda la nostra democrazia.

Episodi del genere non devono essere minimizzati, perché dietro a questi atti si cela un clima d’odio che da tempo sta crescendo e che oggi esplode in forme sempre più gravi e pericolose.

Non possiamo ignorare la responsabilità morale e politica di chi, nei mesi e negli anni, ha alimentato con troppa leggerezza un linguaggio d’odio nei confronti di migranti e cittadini stranieri. Quando la propaganda politica fa del “diverso” il bersaglio quotidiano, quando si usano parole come “invasione” o si parla di “ripulire” le città, si legittimano – direttamente o indirettamente – comportamenti violenti e discriminatori. È nostro dovere denunciarlo con forza.

In un momento storico in cui le tensioni sociali rischiano di essere strumentalizzate per dividere e alimentare paure, è dovere della politica e delle istituzioni respingere con decisione ogni istigazione all’odio e riaffermare i principi di umanità, convivenza e rispetto.

Piacenza è una città che sa accogliere, che ha sempre fatto della coesione il suo punto di forza. Non permetteremo che venga trascinata nel baratro dell’intolleranza e della violenza.

Attendiamo che venga fatta piena luce su questa inquietante vicenda e invitiamo tutte le forze democratiche, le associazioni, le cittadine e i cittadini a dire basta all’indifferenza”.

La comunità islamica: Attendiamo una reazione forte e decisa da parte dell’amministrazione e delle forze politiche

Anche la Comunità islamica di Piacenza prende posizione attraverso un post Facebook.

“Gravissimi fatti contro una famiglia appartenente alla nostra comunità ieri sera a Piacenza. Ci siamo assicurati del loro stato morale e fisico e siamo in costante contatto con la famiglia.
Attendiamo una reazione forte e decisa da parte dell’amministrazione e delle forze politiche della città per fatti che si sono definiti come una spedizione islamofoba e xenofoba contro dei cittadini musulmani di origine algerina.
Questo, confidando nel lavoro degli investigatori che sappiamo che stanno già lavorando in maniera tempestiva sui fatti”.

Manifestazione indetta per il 2 Luglio da Si Cobas, Controtendenza, Collettivo Femminista.

Intanto Si Cobas, Controtendenza, Collettivo Femminista hanno indetto una manifestazione “Antifascista” per Mercoledì 2 luglio alle 21 davanti al Cheope. La stessa comunità Islamica però avverte di “non aderire, né esorta i propri fedeli a partecipare a questo tipo di manifestazioni. La Comunità Islamica di Piacenza avverte i propri fedeli a non essere oggetto di strumentalizzazione per fini di interesse politico”.

Si terrà anche un’assemblea preparatoria al corteo.

Rifondazione Comunista

Questa la nota diffusa dalla segreteria del partito della Rifondazione Comunista di Piacenza – Circolo “Rosa Luxemburg.

“La Curva Nord del Piacenza organizza un sit-in per protestare contro la situazione di degrado e insicurezza in cui verserebbe la città. A pochi metri di distanza, praticamente in contemporanea, circa quaranta persone in camicia nera aggrediscono due fratelli di origine algerina, con spranghe e bottiglie!, al grido di “Ripuliamo la città dagli stranieri”.

Sicuramente sarà una coincidenza, non lo mettiamo in dubbio e sicuramente la destra locale sarà prontissima a giustificare in tal modo l’accaduto, però è paradossale notare che quando l’estrema destra si muove la violenza xenofoba è sempre dietro l’angolo. Purtroppo, negli ultimi anni, non è il primo episodio – pure contro italiani puri – e temiamo non sarà l’ultimo, da quando le parole d’ordine della politica a livello nazionale sono “Prima gli italiani” o “Chiudiamo i porti”, queste realtà fasciste si sentono legittimati a compiere impunemente atti anche violenti. Ora, noi non neghiamo affatto che a Piacenza ci siano problemi di degrado e microcriminalità, anzi, ma non accettiamo assolutamente che le colpe siano addossare solo alla popolazione straniera nè che simili manifestazioni e parole d’odio possano rappresentare una soluzione a determinati problemi. Ci auguriamo, anche, che le istituzioni e le forze dell’ordine intervengano prontamente per fermare questa spirale di violenza prima che sia troppo tardi e che la nostra “bèla Piaseinsa” assurga nuovamente alle cronache per fatti decisamente poco positivi. E proprio per confermare la nostra posizione saremo in piazza il 2 luglio per la manifestazione antifascista organizzata da ControTendenza, contro la presenza dei neofascisti in città e contro la copertura politica che ricevono a livello locale e nazionale”.

La Segreteria di Alternativa per Piacenza

“Alternativa per Piacenza denuncia la brutale aggressione di mercoledì scorso a danno di alcuni giovani cittadini. Come riportano le cronache, un gruppo di persone, vestite di nero come fossero in divisa, ha assalito due ragazzi stranieri, spedendoli all’ospedale. Un episodio grave, un’aggressione organizzata che ricorda le squadracce fasciste, purtroppo nel solco delle sempre più frequenti manifestazioni di intolleranza e vandalismo. I social sono un proliferare di volgarità xenofobe e nostalgiche; su muri, monumenti, panchine compaiono svastiche e scritte ingiuriose. È una deriva che va fermata, prima che ogni pretesto sia valido per applicare la legge della strada, in una escalation di violenza e vendetta destinata a finire in tragedia. Sostituirsi alle forze dell’ordine, pretendendo di imporre il decoro e il rispetto delle regole a cinghiate, significa confondere il patriottismo con la delinquenza spiccia. Farsi giustizia da soli, in una società civile, è da criminali, da qualunque parte la si veda. Esiste un problema sicurezza, il degrado è diffuso. La responsabilità coinvolge però cittadini di ogni specie. Discriminare addossando colpe è parte del problema, benzina gettata sul fuoco. Se il nemico per qualcuno resta “lo straniero” o “il diverso”, noi allora siamo diversi e stranieri, non ci riconosciamo in questa sottocultura fascista e razzista, che la nostra Costituzione relega all’abominio.

L’antifascismo è oggi un dovere ancora più forte, che sarebbe in capo, di fronte a episodi di così chiara matrice, anche a quei politici locali che strizzano l’occhio a certi ambienti. È il tempo di prendere distanze in modo chiaro, il tempo della responsabilità e della fermezza, prima che ci scappi il morto. In un mondo che sembra andare a pezzi, difendere la democrazia, la pace sociale e la sicurezza di tutte e tutti – a partire dalle persone più vulnerabili – è oggi un dovere che deve unire oltre ogni appartenenza”.

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