La festa del Batarò de.co torna a Sala Mandelli, piccolo borgo di Alta Val Tidone, e taglia il traguardo della 41ª edizione. Un appuntamento che unisce gusto, memoria e comunità attorno a un prodotto simbolo del territorio.
“Nel 1986 – ricorda Carlo Fontana, presidente del comitato organizzativo – grazie all’idea di Luisa Dallanoce e alla collaborazione della famiglia Groppi, titolare della pizzeria Real di Trevozzo, si decise di riproporre l’antica ricetta del batarò: un impasto semplice che, arricchito con zucchero e uvetta, era la merenda dei bambini. Da allora la festa è cresciuta, o meglio lievitata. Nel 2012 il batarò ha ottenuto la denominazione comunale d’origine dall’allora Comune di Nibbiano, e oggi celebriamo ancora con orgoglio un prodotto che è un vanto del nostro territorio”.
Nata come festa popolare con giochi di paese, lotterie e raduni equini, la manifestazione mantiene intatto il cuore delle origini: la ricetta e la preparazione del batarò restano quelle di un tempo, affidate in gran parte alle stesse mani che contribuirono ai primi anni dell’evento.
Il programma 2025 si apre venerdì 12 settembre con la serata giovani: dalle 19.30 sul palco si alterneranno Silvia&Nick, Vitaliano Dj (20.30) e Koppamusic (00.30). Gli stand gastronomici del comitato (apertura ore 19) saranno affiancati dalla friggitoria Bar Taverna e dai cocktail del Bar Sacchi di Pianello, da cui partirà anche un servizio navetta gratuito.
Sabato 13 settembre spazio alla musica dell’orchestra Giorgio Villani, mentre domenica 14, con stand gastronomici aperti dalle 18, la festa si concluderà con l’esibizione dell’Orchestra Monti.
“Il batarò – sottolinea il sindaco Franco Albertini – è una delle tre de.co del nostro Comune, insieme al Nero di Pecorara e alla patata di Busseto, prodotti su cui stiamo puntando per una campagna di marketing territoriale che unisca attrattività turistica e sostegno all’economia locale. L’enogastronomia è un importante volano per la Val Tidone: valorizzare prodotti come il batarò significa custodire le tradizioni e al tempo stesso generare nuove opportunità di crescita”.