Con una lettera aperta indirizzata al presidente del consiglio comunale di Piacenza ed ai colleghi consiglieri, Samuele Raggi spiega il perchè ha deciso di non prendere parte alla sessione seduta odierna convocata presso la ex chiesa del Carmine.
«Prima di tutto, ci tengo a precisare, che non ero presente per improrogabili motivi di lavoro alla conferenza dei capigruppo di giovedì 12 novembre, che ha deliberato in merito alla modalità di svolgimento del consiglio comunale odierno, ma la mia posizione in merito alla questione trattata era già stata precedentemente espressa e ne erano a conoscenza i vari Capigruppo ed il Presidente del Consiglio.
Nell’ultima conferenza dei capigruppo a cui ho partecipato, ovvero quella del 5 novembre, avevo deciso di votare la modalità mista, metà a distanza e metà in presenza, anche se non se condividevo tale scelta, valutando la modalità telematica la più idonea, solamente per mediare con le posizioni molto rigide di alcuni capigruppo, che consideravano la mancata possibilità di partecipare in presenza come un pesante violazione dei diritti personali.
Nello specifico ritenevo e ritengo che convocare un Consiglio comunale in presenza, alla luce della recente evoluzione della situazione di emergenza sanitaria, sia una scelta irresponsabile e che sia opportuno, in questo periodo, evitare situazioni di pericolo legate ad assembramenti.
Oltre a mettere in pericolo i membri del Consiglio comunale ed i loro familiari, obblighiamo i dipendenti e i tecnici ad essere presenti. In un momento in cui, per contenere il contagio, si decide di chiudere innumerevoli attività economiche, con pesantissime ripercussioni, ed i tribunali e le scuole rinunciano a udienze e lezioni in presenza, noi che dovremmo dare il buon esempio facciamo esattamente il contrario, avendo una soluzione sicura ed efficiente per lo svolgimento delle sedute: la modalità telematica, che non crea alcun problema sotto il profilo del regolare svolgimento del Consiglio.
La decisione di individuare un nuovo sito, l’ex Chiesa del Carmine, con spazi più ampi, non è assolutamente sufficiente per eliminare completamente i rischi collegati al possibile contagio, infatti come scientificamente dimostrato i luoghi critici dove si diffonde in modo particolare il virus sono gli ambienti chiusi e con limitata ventilazione, soprattutto con un tempo di permanenza elevato.
Tutto ciò premesso ho deciso di non partecipare alla seduta odierna, in quanto ritengo che, in questa fase, non ci siano garanzie per presenziare in sicurezza. Tale scelta al fine di tutelare me stesso, i miei colleghi, i miei familiari e i dipendenti comunali.
Per il futuro, invito i colleghi Capigruppo ed il Presidente del Consiglio a considerare anche quanto indicato dal parere del Capo dipartimento del Ministero dell’Interno che raccomanda, già dal mese di ottobre, agli enti locali, di svolgere da remoto e non in presenza, le sedute dei Consigli e delle Giunte, così come le riunioni degli organismi interni ai consigli, quali le commissioni e le conferenza dei capigruppo.
Infine, se possibile, chiedo, che gli atti ispettivi da me presentati ed oggi all’ordine del giorno siano spostati e discussi in un futuro Consiglio Comunale, dove potrò presenziare».