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    Serata informativa a ChezArt su HIV, AIDS e PrEP con L’Atomo Arcigay e AUSL

    I dati parlano chiaro: in Italia convivono con l’HIV circa 130 mila persone, stando all’ultimo dato disponibile dell’Istituto superiore di Sanità riferito al 2016. Ogni anno si manifestano 4 mila nuovi casi, e il trend è stabile da 5 anni. E’ presumibile perciò pensare che i 130 mila casi siano destinati ad aumentare. Ecco perchè sono importanti giornate informative, come quella andata in scena ieri sera allo ChezArt, circolo culturale che da tempo si batte per una capillare informazione su temi come questo.

    Tra i vari argomenti anche la PrEP, (Pre Exposure Prophylaxis), il trattamento farmacologico che in alcuni casi viene somministrato per prevenire il contagio da HIV, finalmente disponibile anche a Piacenza. “Il Laboratorio è aperto da 6 mesi e afferisce persone che ritengono di avere comportamenti sessuali a rischio – spiega la dott.ssa Giovanna Ratti, medico infettivologo dell’Ospedale di Piacenza -, in rapporto alla trasmissione da HIV. L’iniziativa è presente in tutta la Regione, e noi abbiamo aderito con piacere. L’accesso è libero per la durata di un’ora circa, vediamo che è frequentato”.  “Finora abbiamo avuto 4 utenti nel servizio PrEP – aggiunge il dr. Alessandro Ruggieri, responsabile dell’ambulatorio HIV dell’Ospedale di Piacenza -, hanno accettato lo screening pre e post terapia, nessuna sieroconversione (ovvero il passaggio da sieronegativo a sieropositivo, ndr) e una MST. Abbiamo avuto pochissime infezioni nel 2018, un caso, però crediamo che la prevenzione possa indurci a pensare che qualcosa sta cambiando. In totale abbiamo 560 persone stabili in terapia”.

    La serata è stata organizzata da L’Atomo Arcigay Piacenza. Il presidente Davide Bastoni, medico specialista in medicina d’emergenza-urgenza, rimarca come l’associazione LGBTI sia “da sempre in lotta contro le infezioni sessualmente trasmissibili, per lanciare un messaggio di prevenzione verso tutta la cittadinanza, portando informazioni scientificamente corrette per sottolineare che non esiste alcun collegamento tra orientamento sessuale e infezioni sessualmente trasmissibili come qualcuno ha tentato di sdoganare recentemente. Esiste invece un collegamento serio tra comportamenti a rischio e infezioni sessualmente trasmissibili. Questo dobbiamo fare, dialogando con tutti, facendo educazione sessuale e all’affettività e coinvolgendo le persone per un sesso che sia protetto e consapevole. Grazie all’Unità Operativa di Malattie Infettive Ausl di Piacenza, con cui portiamo avanti da anni un lavoro che spero continui anche in futuro”. Tra i vari consigli dati dal dr. Bastoni durante la serata, “evitare di fare sesso quando si ha un’infezione delle vie urinarie oppure quando c’è una ferita nelle mucose genitali. L’HIV è presente nei liquidi biologici, la sua presenza è in rapporto a quanto virus c’è nel sangue”. 

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