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Soccorso Alpino e Speleologico Emilia-Romagna, rinnovate le cariche regionali

Nel 2024 oltre 500 missioni di soccorso sul territorio regionale. La Stazione Monte Alfeo (Piacenza) ha effettuato 37 interventi

Lo scorso dicembre il Soccorso Alpino e Speleologico Emilia-Romagna (SAER) ha rinnovato le cariche dirigenziali che guideranno il servizio regionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per il triennio 2025-2027. Confermato alla presidenza Sergio Ferrari – giunto al terzo mandato – supportato dai due vice-presidenti uscenti, Claudia Galeazzi, che coordina anche le attività delle unità cinofile, e il dottor Giacomo Mennilli, che supervisiona le attività sanitarie. Totale rinnovamento invece per la 25° Delegazione alpina, la struttura che coordina le attività di soccorso, tecniche ed addestrative in ambiente montano. Il nuovo delegato è Matteo Erbacci, infermiere del 118, da quindici anni operativo sulla base di elisoccorso di Pavullo nel Frignano e istruttore regionale sanitario. A lui si affiancano i due nuovi vice, il tecnico di soccorso alpino Roberto Piancastelli, che vanta una trentennale esperienza operativa all’interno del SAER, e il dottor Francesco Marconi, medico, anch’egli attivo nel SAER da diversi anni. Per quanto riguarda la 12° Delegazione speleologica regionale, confermato alla guida Giovanni Rossi, supportato da Davide Garavini e Matteo Ruocco.

LE ATTIVITA’ DEL 2024

Il 2024 ha visto i tecnici del SAER impegnati in 511 missioni, tra attività di soccorso sanitario, ricerca dispersi ed operazioni di protezione civile/supporto ad altri enti; le persone soccorse sono state, in totale, 483. Numeri sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente, quando gli interventi registrati sono stati di poco superiori (520). Nello specifico, le chiamate di soccorso che hanno coinvolto le donne e gli uomini del Saer in ambiente impervio sono stati 500, mentre 11 sono stati i contesti di protezione civile e supporto ad altri entri, in particolare durante gli eventi alluvionali che hanno coinvolto la parte orientale della Regione.

L’attività maggiormente coinvolta si conferma l’escursionismo che, con un 46,4% di interventi sul totale registra un aumento di quasi dieci punti percentuali in 10 anni (nel 2014 era infatti 37,2%, mentre del 2023 il 46%), la raccolta di funghi con il 15,1% (nel 2023 il 6,5%) e la mountain bike con l’8,1% (dato leggermente diminuito rispetto all’8,9% del 2023). Da notare come le discipline prettamente alpinistiche come alpinismo, arrampicata sportiva, scialpinismo e ferrate abbiano coinvolto in totale il 2% delle chiamate, percentuale di poco inferiore agli incidenti di lavoro in ambiente montano od impervio, che nel 2024 sono stati 12 (il 2,5% del totale). Ovviamente il dato delle attività in ambiente invernale risente delle scarse e tardive precipitazioni nevose dell’anno appena concluso.  Oltre agli interventi in territorio montano, si registrano anche due interventi in ambito speleologico, uno dei quali per il salvataggio di una speleologa ferita nella grotta di Bueno Fonteno (Bg), attività che ha impegnato per diversi giorni, oltre agli operatori del SAER, tecnici speleologi provenienti da tutta Italia. La maggior parte delle chiamate di soccorso è stata provocata da eventi traumatici: cadute (30,8%), scivolamento (6%), precipitazione (1,2%) seguite dalla perdita di orientamento (26,3%) e incapacità a proseguire o tornare sui propri passi (5,8%); i malori (9,3% sul totale) sono tuttavia la prima causa di decesso o di ricovero in gravi condizioni. Gli interventi di soccorso hanno riguardato in maggioranza cittadini di sesso maschile (il 67,6%) e persone nella fascia di età compresa tra i 50 e 70 anni (31,8%): il 98,5% delle persone soccorse non era iscritta al Cai.

I soccorritori intervenuti sono stati 3.874 (cifra comprensiva di tecnici territoriali e tecnici di elisoccorso), con un conteggio di ore-uomo di 13.449. Dei 500 interventi totali in ambiente impervio, 168 hanno visto un diretto coinvolgimento di un elicottero. In 95 missioni è stato attivato EliPavullo e in altre 33 EliRavenna (a bordo di questi velivoli è sempre presente un tecnico di elisoccorso CNSAS e – in caso di necessità – un’unità cinofila da valanga, oltre all’equipe sanitaria), in 9 EliParma e in 6 EliBologna.

Per quanto riguarda le articolazioni territoriali delle stazioni alpine, Corno alle Scale e Rocca di Badolo, le Stazioni bolognesi di soccorso, hanno effettuato rispettivamente 30 e 35 interventi, la Stazione Monte Alfeo (Piacenza) 37, la Monte Cimone (Modena) 92, la Monte Cusna (Reggio Emilia) 99, la Monte Falco (Romagna) 97 e la Monte Orsaro (Parma) 83; sono tuttavia consistenti gli interventi in zone di confine, sia provinciale che regionale, che hanno richiesto agli operatori territoriali del Saer un supporto ai colleghi delle stazioni limitrofe.

“Il 2024 è stato un anno di intenso lavoro e conferma il trend degli ultimi anni, che vede cioè una crescente frequentazione della montagna emiliano-romagnola e di conseguenza – ha commentato il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Emilia-Romagna Sergio Ferrari – un impegno maggiore nelle attività di soccorso. Ringrazio tutti i nostri tecnici, sanitari e logistici, che con grandissima professionalità e preparazione hanno garantito soccorso e aiuto a tutti coloro che si sono trovati in una situazione di difficoltà in montagna, in ambiente ipogeo o su terreno impervio. Desidero ringraziare anche tutte le realtà che ci hanno fornito supporto e hanno consentito un potenziamento del nostro parco mezzi, delle attrezzature e della sicurezza dei nostri operatori” ha concluso Ferrari.

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