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    “Sulla mia pelle”, ricostruzione degli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi al Cinema Corso

    Erano anni che un film in Italia non diventasse un fenomeno di portata sociale, che risvegliasse gli animi su un tema controverso e talvolta messo a tacere come i casi di abuso di autorità delle Forze dell’Ordine. “Sulla mia pelle”, proiettato in questi giorni presso il Cinema Corso è questo: un risveglio delle coscienze se vogliamo, una ricostruzione fedele di uno dei casi che più hanno infiammato l’opinione pubblica in questi anni.

    Gli stessi dialoghi davanti al Giudice per il processo in direttissima sono ricostruiti senza alcuna volontà di romanzare, grazie a interpretazioni che sono valse al film addirittura l’inserimento nella rosa dei 21 film italiani per l’Oscar, dopo il passaggio al Festival del Cinema di Venezia. Alessandro Borghi (Stefano Cucchi), già visto in Suburra è perfetto per il ruolo, così come Jasmine Trinca nei panni della sorella Ilaria. 100 minuti che volano tutti d’un fiato, senza mostrare la battaglia successiva alla morte di Stefano da parte dei parenti, che già durante il film si vede come cerchino di vederne le condizioni di salute, inutilmente.

    Nonostante i riconoscimenti, molte sono state le polemiche che hanno accompagnato il film. In molte città italiane infatti ci sono state proiezioni pubbliche gratuite non autorizzate promosse da centri sociali e associazioni, finora ne sono state organizzate circa 25 ed hanno radunato migliaia di persone (i picchi a Milano, Torino e Roma) nonostante condizioni di visione spesso difficoltose.

    Come spiegato da ANSA,  l‘attenzione per Sulla mia pelle in ogni modo continua a crescere: fra le ultime iniziative annunciate quella di Lorenzo Tinagli, coordinatore nazionale della Federazione degli Studenti, che con l’appoggio di Ilaria Cucchi il 25 ottobre al Forum delle Associazioni presso il Ministero dell’Istruzione, chiederà al Ministro Marco Bussetti di dedicare una giornata alla proiezione del film “Sulla mia pelle” in tutte le Scuole Superiori: “Un gesto che riteniamo importante per ricordare quella drammatica vicenda irrisolta della storia del nostro Paese”. 

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