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Taglio degli alberi di piazza Cittadella. Una petizione online chiede le dimissioni del sindaco Tarasconi

Una nuova petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org chiede le dimissioni del sindaco Katia Tarasconi a seguito del taglio degli alberi di Piazza della Cittadella.

A lanciare l’appello online che ha superato le 170 sottoscrizioni in poche ore, l’avv. Silvia Felice.
“Alle nuove generazioni, già afflitte dal costante peggioramento della qualità dell’aria, verrà consegnata una piazza saccheggiata del suo preziosissimo polmone verde”.
“In spregio alla volontà di oltre 34.000 firmatari che, opponendosi al taglio di 15 maestosi alberi, invocavano la priorità di valori non negoziabili, come la tutela del verde e della salute pubblica, la Giunta guidata da Katia Tarasconi – si legge nella petizione – ha consegnato una parte preziosa del centro storico della città alle grinfie dei potentati della cementificazione selvaggia”.

La petizione per salvare gli alberi dal taglio aveva superato le 27 mila firme accompagnata da una massiccia mobilitazione popolare e un presidio permanente sulla piazza. Tutto fino al taglio degli alberi come da previsto dal progetto per la costruzione del parcheggio sotterraneo.

“Un parcheggio sotterraneo sarà, dunque, il tratto saliente di un angolo urbano dall’alto valore storico, archeologico e naturalistico – continua l’appello su Change.org – Con il sacrificio del piccolo parco che, attraverso i propri maestosi esemplari di tigli e cedri, regalava bellezza, frescura ed ossigeno ad una delle città più inquinate d’Europa, il 7 novembre 2024 è un giorno di lutto, un giorno che verrà ricordato come l’ennesimo colpo inferto alla democrazia, caduta, come ormai sempre più spesso accade, sotto la violenza di spietate motoseghe”.

La petizione chiede quindi il passo indietro del sindaco e della giunta piacentina e considera la decisione del taglio degli alberi contrario agli interessi della collettività e delle nuove generazioni.
“È un tradimento del patto sociale tra governanti e governati – si legge nella petizione – e un richiamo alla responsabilità per tutti i Servitori dello Stato”.

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