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    Tratta autostradale Piacenza sud-Modena nord; Foti (FdI): “Quarta corsia indispensabile”

    «Sarebbe sbagliato ricondurre unicamente ai recenti luttuosi fatti che hanno interessato l’autostrada A1, tra Piacenza e Fiorenzuola, la necessità dell’ampliamento a quattro corsie della tratta ricompresa tra Piacenza sud e Modena nord, questa esigenza affonda le radici nel lontano 2007» lo rimarca Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d’Italia, il quale ha rivolto un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

    «Non sarebbe peregrino parlare di questa opera – è il commento sardonico di Foti – come di una chimera. Stante lo schema di convenzione tra Autostrade per l’Italia ed Anas nel lontano 2007, nonché lo sviluppo della progettazione preliminare approvata nel febbraio 2011, risulta tanto incredibile così come intollerabile che l’ampliamento a quattro corsie della tratta sia rimasto lettera morta».

    Non è certo la prima volta che questa opera mancata entra nel mirino dell’esponente del movimento politico di Giorgia Meloni: «Sia nella mia passata veste di consigliere regionale, così come ho fatto immediatamente da deputato dopo le elezioni politiche del 2018 con una apposita interrogazione, ho sempre denunciato il grave carico di traffico che interessa specificatamente la tratta autostradale compresa tra Piacenza sud e lo svincolo in direzione dell’A15 Parma-La Spezia. Se nel 2011 – è l’affondo di Foti – chi era deputato a decidere la gerarchia delle priorità degli interventi di implementazione degli standard di sicurezza viabilistici stabilì che questa tratta non rappresentava una priorità, a distanza di dieci anni le evidenze empiriche ed il numero degli incidenti ci dicono in modo inequivocabile qualcosa di diverso».

    Il deputato piacentino ha quindi chiesto al Governo «se risulti almeno avviata la progettazione definitiva per la realizzazione della quarta corsia nel tratto autostradale tra Piacenza sud e Modena nord».

    «E’ indispensabile – conclude Foti – certamente prendere in considerazione le nuove opportunità fornite dalla tecnica quale ad esempio il cosiddetto sistema di “frenata assistita per i mezzi pesanti”, ma è altrettanto urgente dare un seguito pratico ad opere infrastrutturali che i cittadini attendono da un decennio».

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