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    Al Liceo Gioia i contributi volontari diventano obbligatori

    Sono sempre più numerose le scuole italiane che, forzando le norme, rendono obbligatorio ciò che dovrebbe essere assolutamente volontario. Se ne sono accorti anche a Piacenza i genitori degli studenti del Liceo Gioia che, recentemente, si sono visti recapitare alcuni bollettini postali per l’iscrizione al prossimo anno scolastico. Uno è relativo alle tasse di iscrizione e quindi non ha destato alcuna perplessità. Il secondo invece riporta come causale “contributo liberale per ampiamento dell’offerta formativa” ed è pari a 90 euro.

    Basandosi proprio sulla volontarietà del contributo alcune famiglie, vuoi per difficoltà economiche vuoi per semplice puntiglio, hanno deciso di non procedere con il pagamento di questa quota.

    A quanto sembra gli addetti della segreteria hanno in qualche modo abbozzato davanti a tali prese di posizione, quest’anno più numerose del passato. Salvo poi convocare d’urgenza alcuni rappresentanti di classe, consegnargli un elenco di ribelli e chiedere loro di trasformarsi in “esattori” e sollecitare i compagni al pagamento.

    Una scelta che ha sollevato non poche perplessità. Innanzitutto perché fornire ai rappresentanti di classe un elenco di studenti “morosi” non sembra essere una scelta pienamente rispettosa della privacy. In secondo luogo perché se si dovevano recuperare le somme sarebbe stato forse più corretto avvisare direttamente i genitori degli studenti piuttosto che i ragazzi stessi.

    Insomma da quanto sta succedendo al Gioia (come in tante altre scuole superiori) sembrerebbe evidente come il contributo non sia affatto volontario e liberale ma indispensabile agli istituti per far quadrare i conti. I soldi erogati dal Miur non bastano e così i Consigli di Istituto suppliscono alla mancanza di fondi, pescando direttmente nelle tasche delle famiglie. Discutibile forse, ma accettabile se utile al buon funzionamento della scuola, a patto però che non sia un obbligo.

    Lo stesso Ministero del resto è intervenuto in maniera chiara sull’argomento, ribadendo la totale volontarietà (e non obbligatorietà) dei contributi ed invitando a segnalare eventuali abusi all’Ufficio Scolastico Regionale.

    Secondo il Ministero sono legittime richieste di rimborsi per spese quali l’assicurazione, i libretti di giustificazioni, le gite scolastiche mentre qualunque esborso per l’arricchimento dell’offerta formativa può avvenire solo su base volontaria.

    Molte le circolari emanate al riguardo dal Miur ed il concetto è stato ben chiarito anche dall’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna. Le scuole non sono titolari di un autonomo potere impositivo e quindi non possono in alcun modo rifiutare l’iscrizione di un ragazzo che non abbia pagato contributi volontari. Le uniche tasse obbligatorie sono e restano quelle di iscrizione, frequenza ed esame.

    Insomma come avrebbero detto le colonne portanti del vecchio Gioia i contributi ”volontari ma obbligatori” sono decisamente una “Contradictio in terminis” e come tale non dovrebbe albergare nelle nostre scuole.

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