Prosegue l’omaggio al librettista piacentino Luigi Illica in occasione del centenario della morte (1919-2019), con Tosca di Giacomo Puccini. Venerdì 15 marzo alle 20.30 e domenica 17 marzo alle 15.30, con anteprima per le scuole mercoledì 13 marzo alle 15.30, l’opera andrà in scena nell’ambito della Stagione Lirica 2018/2019 del Teatro Municipale di Piacenza, realizzata in coproduzione con il Teatro Regio di Parma e il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena.
Sul podio, al suo debutto in Tosca, il giovane direttore Sesto Quatrini, classe 1984, affermato nei maggiori teatri italiani e internazionali da La Fenice di Venezia al Bolshoi di Mosca e nei prossimi giorni a Tokyo, direttore artistico del Teatro dell’Opera Nazionale Lituano di Vilnius, già assistente e cover conductor di Fabio Luisi al Metropolitan di New York e al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca. Quatrini, che fa ritorno al Municipale di Piacenza dopo il successo del Concerto di San Silvestro del 2017, dirigerà l’Orchestra Filarmonica Italiana, altro importante ritorno, a cinque anni di distanza, per la Stagione Lirica piacentina. L’orchestra, nella sua quarantennale attività, ha collaborato con i più celebri direttori e interpreti, caratterizzandosi per la sua duttilità e qualità sia nel repertorio tradizionale sia in progetti innovativi legati alla contemporaneità. Ad affiancarli il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati e le Voci bianche del Coro Farnesiano piacentino istruite da Mario Pigazzini.
Ad interpretare il ruolo di Tosca sarà il soprano Susanna Branchini, che si esibisce regolarmente nei più importanti teatri italiani e all’estero: Cavaradossi sarà Stefano La Colla, tra i tenori più interessanti nel panorama lirico internazionale, in arrivo per la prima volta a Piacenza; Amartuvshin Enkhbat, classe 1986, baritono già molto apprezzato, è al debutto italiano nel ruolo di Scarpia; completano la compagnia di canto Giovanni Battista Parodi (Angelotti), i piacentini Valentino Salvini (Sagrestano) e Simone Tansini (Carceriere), Manuel Pierattelli (Spoletta), Stefano Marchisio (Sciarrone).
Sarà dunque una Tosca d’ispirazione cinematografica, con le scene e i costumi affidati a William Orlandi e le luci di Roberto Venturi. Del resto il capolavoro pucciniano, rappresentato per la prima volta il 14 gennaio 1900 al Costanzi di Roma, ricorda profondamente alcune strutture drammaturgiche e narrative che saranno proprie del cinema. L’agilità della vicenda e l’azione sempre in evidenza furono ritenute dallo stesso Puccini punto forte del dramma, a differenza di quanto scriveva Giacosa a Ricordi, mentre lavorava insieme a Illica al libretto tratto da La Tosca di Victorien Sardou: «Sono profondamente convinto che Tosca non è buon argomento per un melodramma». Di lì a poco Tosca si sarebbe affermata nei maggiori teatri, consegnandosi per sempre alla storia operistica e confermando l’intuizione del suo creatore.