L’incredibile storia di un bambino ivoriano e della manciata di ore che passa intorno e dentro ad una valigia rosa, narrata con sensibilità e delicatezza, diventa una storia d’avventura piena di pericoli da affrontare e prove da superare. Va in scena a Piacenza con Accademia Perduta/Romagna Teatri , di e con Pietro Piva, suoni e tecnica Paolo Falasca, spettacolo che ha ottenuto la menzione speciale del Premio Scenario Ustica 2017.
Appuntamento al Teatro Filodrammatici martedì 12 febbraio 2019 alle ore 9 e alle ore 10.45 per la Stagione di teatro scuola 2018/2019 “Salt’in Banco” di Teatro Gioco Vita, curata da Simona Rossi e organizzata dal Centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Lo spettacolo è rivolto ai ragazzi dai 7 ai 14 anni.
“Abu sotto il mare” si ispira alla vicenda realmente accaduta nel 2015 ad Adou Ouattara, un bambino di otto anni la cui fotografia – ai raggi x, dentro una valigia passata alla dogana di Ceuta – ha fatto il giro del mondo. Lo spettacolo è la versione di quel bambino del viaggio che ha affrontato, di come lui immagina che siano andate le cose o di come sarebbero potute andare.
La scena si apre su uno scenario apparentemente minimale in cui sono visibili solo la maschera corporea dell’attore e la fioca luce emanata da una piccola torcia. Con lo svolgersi della trama, emergono dal buio elementi di scena simbolici, carichi di misteri, luci, colori. Con questo spettacolo Accademia Perduta ha chiesto al performer Pietro Piva di realizzare un’operazione ambiziosa: utilizzare gli strumenti e i linguaggi del teatro di ricerca per parlare ai più piccoli con un approccio giocoso, sperimentale, arricchito di effetti sonori realizzati dal vivo con la loop station e la complicità del musicista Paolo Falasca, in cabina di regia. Attraverso un linguaggio fatto di sintesi e simboli precisi e perfettamente riconoscibili, “Abu sotto il mare” fa emergere vividamente sulla scena teatrale il profondo e intransigente senso di giustizia insito nei giovani e soprattutto nei bambini.
«L’artista – si legge nella Motivazione della Giuria del Premio Scenario Ustica 2017, dove il progetto ha ottenuto la Menzione speciale – è capace di farci percepire, con dolorosa ironia e sapiente uso della maschera corporea, il conflitto terribile di un bambino in fuga. Proprio per la delicatezza con cui riesce a trattare le visioni, i sogni e le speranze del piccolo Abu, Pietro Piva ci mostra la terribilità di ogni profugo, costretto a dimenticare il proprio mondo per avventurarsi, magari nascosto dentro una valigia rosa, verso l’ignoto».