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    Antonio Calabrò a Piacenza per presentare il suo nuovo libro “L’impresa riformista”

    Antonio Calabrò sarà a Piacenza, lunedì 10 giugno, presso la sede di Confindustria alle 17 per  presentare il suo nuovo libro “L’impresa riformista – Lavoro, innovazione, benessere, inclusione

    Antonio Calabrò (1950) è direttore della Fondazione Pirelli, vicepresidente di Assolombarda, Presidente de Il Cittadino e membro dei board di numerose istituzioni e società (Università Milano Bicocca, Nomisma, Touring Club, Orchestra Verdi, Centro per la cultura d’impresa, UniCredit Lombardia, Fondazione Unipolis, ecc). Giornalista e scrittore, ha lavorato a L’Ora, Il Mondo, la Repubblica, è stato direttore editoriale del gruppo Il Sole24Ore e ha diretto La Lettera finanziaria e l’agenzia di stampa ApCom. Tra i suoi ultimi libri, “Orgoglio industriale”, “Cuore di cactus”, “La morale del tornio”, “I mille morti di Palermo”, “L’Impresa riformista”. Insegna all’Università Cattolica di Milano.

    Con il libro “L’impresa riformista “, l’autore evidenzia il ruolo delle imprese, strumento di crescita economica e di sviluppo, e luogo dell’identità e dell’appartenenza, agente essenziale di trasformazione sociale e civile. Un attore consapevole dei processi di innovazione che dall’economia si allargano alla società. Una risorsa, in tempi di tensioni, rancori, ascensore sociale bloccato e disuguaglianze. In una stagione di crisi delle democrazie liberali e delle relazioni tra democrazia e cultura di mercato, sarebbe riduttivo pensare all’impresa esclusivamente come a una macchina che genera profitto. Ecco perché diventa rilevante parla-re di «impresa riformista», ovvero l’impresa come soggetto «Politico» attivo. «Politico» non certo nel senso delle politics, gli atti concreti di governo e di attuazione di riforme, ma in quello della policy, i progetti, le strategie economiche, sociali, culturali. Non «un partito delle imprese», ma l’impresa come soggetto che vive nella società e che contribuisce a determinarne le trasforma-zioni. Da ascoltare e non ostacolare, nei suoi processi di costruzione di lavoro e sviluppo. Sta purtroppo crescendo nel paese un diffuso clima anti-imprese, che trova alimento in ambienti di governo. Un clima sbagliato, in con contrasto con gli interessi di fondo dell’Italia, nel contesto di una grande riforma necessaria dell’Europa. La via è quella di una scelta di cultura e di pratica d’impresa che va oltre l’orizzonte del pur indispensabile fare profitti e lega, al valore per gli azionisti, l’impegno su un sistema di valori d’innovazione positiva, attenzione ambientale, solidarietà, responsabilità sociale.

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