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    Arrestato professionista 54enne che deve scontare 4 anni di carcere per peculato

    I carabinieri del Reparto operativo di Piacenza hanno rintracciato ed arrestato ieri mattina, 3 dicembre 2018, Pietro Antoniazzi, 54enne piacentino, divorziato, libero professionista, pregiudicato. A suo carico, da pochissimi giorni, pendeva un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano. L’uomo infatti è stato giudicato responsabile di peculato in concorso, un reato commesso tra il settembre del 2011 e l’aprile del 2015 a Pavia.

    Responsabile della gestione finanziaria dell’azienda di raccolta rifiuti pavese, l’ASM venne arrestato proprio nel 2015 dalla Guardia di Finanza.

    Dopo vari gradi di giudizio, il mese scorso, è arrivata la sentenza della Corte di Cassazione. Antoniazzi era accusato, in concorso con altre due persone, di aver fatto sparire, in vario modo 1,8 milioni dal conto corrente intestato ad Asm Pavia.

    L’ex direttore amministrativo dell’Asm, difeso dall’avvocato Giovanni Caly, era stato condannato dalla corte d’Appello di Milano a 6 anni e 6 mesi di reclusione, pena ridotta rispetto al primo grado di giudizio. Ora dovrà scontare il residuo di pena (4 anni, 9 mesi e dieci giorni di carcere, quello non scontato con la carcerazione preventiva). Fino a ieri era sottoposto ad obbligo di firma.   E’ anche stato anche condannato alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

    Dei tre condannati la posizione del piacentino era la più pesante. Era lui ad aver fatto transitare i soldi di Asm dai conti dell’ex municipalizzata al proprio conto corrente, aperto in una banca del piacentino, spostandone poi una buona parte in Croazia, dove aveva svariati interessi.

    Al momento dell’arresto il 54enne non ha opposto alcuna resistenza ed è stato trasferito dai carabinieri al carcere di Piacenza.

    Antoniazzi era già salito alla ribalta della cronaca per la bancarotta fraudolenta della Gragnanese, società nel settore alimentare da lui amministrata. Aveva patteggiato in appello due anni ed 11 mesi.

    (immagine di repertorio)

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