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    Calano ricoveri e pazienti in terapia intensiva ma a Piacenza si contano altri 18 decessi. 46 i nuovi positivi

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    15.932 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 599 in più rispetto a ieri; 63.682 i test effettuati, 3.625 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, venerdì 3 aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

    Complessivamente, sono 6.952 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (312 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 364, 2in meno rispetto a ieri. E si sono registrati 29 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.915 oggi rispetto ai 3.944 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.811 a 1.902: 91 in più, quindi, di cui 62 uomini e 29 donne.

    Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.852 (189 in più rispetto a ieri), 1.293 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 559 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

    Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 18 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 14 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 31 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 2 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 4 in quella di Rimini. Nessun decesso si è verificato in provincia di Ravenna. Un solo decesso si riferisce a un residente fuori regione.

    Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.811 (46 in più rispetto a ieri), Parma 2.083 (34 in più), Reggio Emilia 2.800 (135 in più), Modena 2.498 (82 in più), Bologna 2.041 (99 in più), Imola 298 (15 in più), Ferrara 368 (27 in più), Ravenna 656 (29 in più), Forlì-Cesena 866 (di cui 447 a Forlì, 63 in più rispetto a ieri, e 419 a Cesena, 14 in più), Rimini 1.511 (55 in più).

    I posti letto aggiuntivi: 5.118 (+40 rispetto a ieri)

    Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione; posti letto che passano complessivamente dai 5.078 di ieri ai 5.118 di oggi (+40), tra ordinari (4.558, +28) e di terapia intensiva (560, +12).

    Nel dettaglio: 696 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.121 a Parma (68 terapia intensiva), 735 a Reggio (64 terapia intensiva), 561 a Modena (86 terapia intensiva), 979 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 a Ferrara (38 terapia intensiva), 762 in Romagna, di cui 98 per terapia intensiva  (nel dettaglio: 247 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 115 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 133 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).

    La “rete” ospedaliera in aiuto al piacentino

    A più di un mese dall’inizio dell’epidemia, l’area più critica continua a rimanere quella dell’Emilia-nord, in particolare della provincia di Piacenza. Gli ospedali di Piacenza e Castel San Giovanni sono quelli che, fin dai primi giorni, hanno registrato livelli di saturazione massimi, nonostante la graduale espansione dei posti letto. Negli ultimi giorni si è osservata una riduzione degli accessi in pronto soccorso (il picco massimo è stato registrato il 16 marzo con 135 accessi di pazienti sospetti Covid; ieri, 2 aprile, gli accessi sono stati 23), e di conseguenza dei ricoveri. Gli ospedali piacentini continuano però a risentire del “carico” dei giorni precedenti poiché i tempi di dimissione dei pazienti più critici sono lunghi (fino a 3-4 settimane).

    È emersa quindi la necessità di supportare questo territorio con un intervento a livello regionale. Per questo, già dai primi giorni di marzo, altri ospedali della regione hanno accolto più di 100 pazienti provenienti dalle terapie intensive della provincia di Piacenza. I pazienti sono stati accolti prevalentemente nei territori meno colpiti (Bologna, Ferrara e la Romagna, ad esclusione di Rimini). Alcuni pazienti sono stati trasferiti anche presso le terapie intensive delle strutture private accreditate (Villalba e Villa Erbosa a Bologna e Villa Maria Cecilia di Cotignola – Ravenna). Anche oggi 5 pazienti di terapia intensiva sono usciti da Piacenza con destinazione Ospedale Maggiore e Bentivoglio di Bologna, Cona di Ferrara, Policlinico di Modena e Ospedale di Cesena. Il principio è stato mettere l’intera rete regionale a disposizione delle aree più colpite, consentendo all’Emilia-Romagna di essere autosufficiente ed evitare lunghi trasferimenti extra regione o addirittura all’estero.

    Da oggi è stato avviato un ulteriore percorso dedicato ai pazienti attualmente in terapia sub-intensiva ma a rischio di aggravamento. Questo consente di trasferire un maggior numero di pazienti e, soprattutto, di effettuare il trasporto in condizioni meno critiche (si tratta di pazienti non intubati). Il sistema di trasferimento prevede una valutazione clinica dei pazienti condivisa dai professionisti di Piacenza con il “Coordinamento regionale insufficienza respiratoria acuta COVID-19”.

    La valutazione tiene conto sia del rischio di aggravamento, e quindi dell’eventuale necessità di assistenza intensiva, che della possibilità per il paziente di affrontare il trasferimento. Oggi sono stati effettuati 15 trasferimenti da Piacenza verso gli ospedali di tutta la regione (Modena, Bologna, Ferrara e Cesena). Almeno 10 sono in programma per la giornata di domani, sabato 4 aprile. Successivamente sarà effettuata una rivalutazione del fabbisogno e pianificata l’attività per la prossima settimana.

    Il Coordinamento regionale, mediante un monitoraggio costante delle disponibilità di posti letto nei diversi ospedali, individua la possibile destinazione dei pazienti e la centrale TIC19 di Bologna si occupa di organizzare i trasporti reperendo sia i mezzi che gli equipaggi. Si tratta di un’operazione complessa, necessaria per consentire all’area di Piacenza di continuare ad affrontare l’emergenza in condizioni meno critiche, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.

    Le attività della Protezione civile regionale

    Nuovi Dispositivi di protezione individuale e materiale medico arrivati in Emilia-Romagna

    291.600 mascherine chirurgiche, 45.000 mascherine ffp2 e 126.000 monovelo Montrasio, 180 tute di protezione, 83 sistemi di aspirazione monouso a circolo chiuso e 40 monitor multi-parametrico da trasporto con possibilità di defibrillazione. Questo è il bilancio di quanto il Dipartimento nazionale di protezione civile ha fatto pervenire, fra stanotte e stamattina, all’Agenzia regionale di Protezione civile.

    Si ricorda che sono on-line, sul sito del Dipartimento e su quello del ministero della Salute, i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti) viene aggiornato ogni sera dalle 22 alle 23.30:

    Nella giornata di oggi, il servizio Area Affluenti Po dell’Agenzia e i volontari del coordinamento provinciale hanno consegnato 6500 mascherine chirurgiche alla farmacia dell’Ospedale di Piacenza,donate da Confindustria regionale al personale sanitario. Inoltre, i volontari piacentini stanno distribuendo 34.000 mascherine monovelo Montrasio alla Prefettura di Piacenza e ai Comuni.

    Drive through / transit point: attivo anche Bagno di Romagna (FC)

    Sono 6 le strutture realizzate con mezzi e attrezzature dell’Agenzia e il lavoro dei volontari: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (RE), Cesena e Forlì, a cui si aggiunge Bagno di Romagna. Si è infatti concluso l’allestimento, da parte dei volontari di ANA-RER, di un “transit-point” finalizzato all’esecuzione di tamponi per la verifica della guarigione, da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica, Ambito di Cesena, presso il parcheggio di servizio della scuola secondaria “Manara Valgimigli” di Bagno di Romagna.

    Volontari all’opera

    Sono stati 831 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati giovedì 2 aprile; dall’inizio dell’emergenza, si contano 11.336 giornate. Le principali attività riguardano il     supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni e consegna farmaci (CRI e ANPAS, totale 260), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (oltre 400, con un assai rilevante apporto degli scout Agesci: totale 453), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso (a Parma e Piacenza).

    Le FEderGev (Guardie Ecologiche o Ambientali) ha provveduto al montaggio di due grandi tende davanti alla Stazione di Bologna, per lo svolgimento di attività di monitoraggio sanitario del personale ferroviario.

    Nella mattinata di oggi sono partiti i primi due volontari di ANA-RER (da Reggio Emilia e da Piacenza) per l’ospedale da campo allestito dagli Alpini a Bergamo. Dotati di appositi dispositivi di protezione individuale, i volontari copriranno un turno settimanale di 8 ore al giorno, svolgendo anche attività di vigilanza anti-incendio; alloggeranno nella zona adibita a campo soccorritori, dove sono state installate le tende dormitorio e le mense degli Alpini. Da oggi, ANA-RER coprirà turnazioni quotidiane in questa specifica mansione.

    Punti triage

    Si confermano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri e 22 davanti agli ospedali.

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