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    Caso Iren: duro affondo dei Liberali contro la giunta Barbieri

    L’Associazione dei Liberali piacentini ringrazia il consigliere liberale Levoni per l’azione svolta in Commissione contro la vendita/svendita delle azioni Iren del Comune, a cui associa tutti coloro che – “con senso di responsabilità” – hanno risposto appoggiando la richiesta di rinvio.

    «La richiesta di rinvio – dice il comunicato liberale – è la risposta necessaria ad una chiusura irragionevole a qualsiasi richiesta di trattarne in maggioranza, imponendo invece ukase verbali o telefonici. La “via breve” della vendita/svendita – continua il comunicato liberale – è la comoda via del depauperamento del Comune nell’incapacità di provare almeno a mettere ordine nelle finanze comunali, eliminando doppioni anche di enti pur di tenere moltiplicate le presidenze ed i Consigli di amministrazione”.

    Nel comunicato si dice altresì: “La risposta negativa (sia pure tacita) alla proposta liberale di mettersi attorno ad un tavolo e di ragionarne, è figlia di un complesso di inferiorità di alcuni esponenti della maggioranza che paralizza un’Amministrazione che non ha ancora fatto nulla di diverso da quello che avrebbe fatto un’amministrazione di Sinistra, eccezion fatta per alcuni provvedimenti adottati dagli assessori Sgorbati e Zandonella, con il risultato che la Giunta si affida allegramente a scatola chiusa a dirigenti a cui non sa in alcun modo tener testa e replicare.

    Ma i liberali non vogliono essere responsabili di una comoda scelta di vendita/svendita che priverebbe per sempre il bilancio comunale di una considerevole entrata certa, nel segreto intento e come premessa ad un aumento futuro delle imposte, dato che con la vendita/svendita diminuiremmo le entrate ordinarie alle quali può farsi fronte solo aumentando appunto le imposte e le tasse. Iren va governata anche dal di dentro, standovi dentro, così che funzioni realmente e dia i servizi richiesti invece che lasciare la città nello stato in cui è. Iren non deve servire solo per avere inutili sponsorizzazioni, ma perché faccia quel che deve a favore della comunità ed i servizi all’utenza a cui è tenuta nel modo dovuto e non come attualmente, gravando sull’utenza indifesa da chi dovrebbe difenderla».

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