Pubblicità

    “Come è possibile che a due settimane dalla nevicata i parchi di Piacenza siano ancora chiusi?”

    «Quanti giorni ci vogliono perché il comune di Piacenza riapra i parchi e giardini cittadini chiusi dal 28 dicembre?».

    E’ la legittima domanda che ci pone un lettore, proprietario di un cane, ormai disperato perché non sa dove portare il proprio animale per una sana sgambata. I parchi erano stati chiusi subito dopo il crollo del cedro del Libano ai giardini Margherita e la caduta di diversi rami. Sono quasi passate due settimane e nulla sembra essere cambiato se non che nel frattempo la neve si è sciolta.

     «Normalmente – ci racconta – frequento  Montecucco o la Galleana, dove mi dò appuntamento con amici per una lunga passeggiata con gli amici. Da due settimane siamo chiusi fuori! Vi pare normale? Un conto era l’immediatezza della nevicata con il crollo di svariati alberi e tra l’altro ci sarebbe da farsi qualche domanda su come vengono potati e manutenuti.  Posso capire la necessità di evitare il pericolo imminente ma sette giorni dopo l’impressione è che nessuno sia intervenuto. Del resto è più facile così. Anziché risolvere si tengono i cancelli sbarrati. Ma scusate noi cittadini per cosa paghiamo?».

    Il nostro lettore, peraltro un ingegnere che per mestiere si occupa di sicurezza in una multinazionale, non si capacita dei ritardi con cui è stata gestita l’emergenza neve prima ed i parchi ora. «Se anziché una pubblica amministrazione, con assessori e funzionari, fosse stata un’azienda privata io credo che in tanti sarebbero stati rimossi dal proprio incarico per non dire licenziati. La neve in inverno non è mai un evento eccezionale e con una corretta pianificazione si deve essere in grado di affrontarla, anche perché sono caduti 30 centimetri, non due metri».

    «Quanto accade ora – sottolinea il lettore – è forse ancora peggio. Mi sembra di rivivere la situazione del verde quando l’erba cresceva selvaggia nei parchi nessuno interveniva. Ora è lo stesso: in 15 giorni non hanno fatto praticamente nulla e tutte le aree verdi recintate restano chiuse. Sono andato a vedere, poco fa, il parchetto di via Santa Franca, ovviamente sbarrato. Ci sono addirittura rami spezzati che pendono ancora sulle macchine. Piacenza – conclude l’ingegnere – sembra davvero la bella addormentata nel bosco, per di più con alberi alquanto malridotti!».

    Nessun commento

    LASCIA UN COMMENTO Cancella la risposta

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Exit mobile version