Da parecchio tempo ormai quando si parla di un artista in campo musicale, il metro di misura per classificarne il successo sembra essere quello delle visualizzazioni su Youtube. Vi invitiamo a fare una breve ricerca Google per vedere la quantità di articoli che propongono questo parametro come misura di viralità e popolarità di un video (es. “musica visualizzazioni”). Ma l’esempio può essere esteso non solo ad artisti, ma a blogger, streamer e a tutta la galassia di persone che popolano Youtube.
Esistono tuttavia moltissime scorciatoie per spingere video in testa alle tendenze, non scopriamo certo niente di nuovo. Cominciamo col dire che comprare visualizzazioni su Youtube è “legale”, ed è proprio Youtube stesso a ricordarcelo: viene riconosciuta l’esistenza di servizi a pagamento che aumentano il numero di visualizzazioni, fintanto che essi rispettano le norme e i termini di servizio. Cioè, è possibile comprare visualizzazioni da siti terzi, ma le conseguenze di questa azione sono affari dell’acquirente.
I siti che offrono questo tipo di “servizio” sono una dozzina circa in Italia, i prodotti offerti sono tantissimi e si estendono non solo a Youtube, ma a tutti i social network e a piattaforme come Spotify, Soundcloud o Vevo: si possono comprare like, condivisioni, commenti, iscritti (declinati in fans, followers etc), visualizzazioni (o plays), addirittura per i più disperati è possibile comprare i “PARTECIPERO'” agli eventi che create su Facebook o ARTICOLI su giornali online e blog. Si possono comprare anche dislike, per mettere in cattiva luce un video altrui.
PREZZI
Variabili da sito a sito, in base anche ai tempi di consegna. Si possono comprare 50 mila like con 129 euro, oppure 250 mila per 790 euro circa per le tasche più piene, oppure si può partire con 1000 visualizzazioni gratis o a circa 10 euro. Si può pagare comodamente con la propria carta di credito e aspettare l’arrivo di questa ondata finta approvazione.
Alcuni siti promuovono anche visualizzazioni “vere”, di utenti reali. In realtà si tratta di inserire i video creati dall’utente in cerca di fama in pubblicità che scattano in automatico all’apertura da parte dell’utente fruitore di una tale pagina web o di un app gratis , e pertanto forzato a guardare il vostro video.
QuotidianoPiacenzaOnline