Undici milioni di avanzo di gestione, 4 milioni destinati a preservare e accrescere il patrimonio, un milione e mezzo di euro aggiuntivi da indirizzare verso le erogazioni territoriali – che raggiungono i 7 milioni – e una rinnovata fase strategica per ripensare il potenziato supporto al comparto welfare, oltre che a istruzione, ricerca e cultura. Questi alcuni dei punti salienti del nuovo Piano annuale 2026 della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il documento approvato ieri con voto unanime dal Consiglio Generale, che costituisce il principale strumento di orientamento strategico elaborato dal Consiglio di Amministrazione e si inserisce nel Documento Programmatico Previsionale Pluriennale 2024-2026.
La Fondazione si appresta a concludere l’esercizio 2025 con un avanzo di gestione – fondamentale per garantire l’attività istituzionale – di circa 11 milioni di euro. Un risultato rilevante, superiore rispetto all’esercizio 2024, ma soprattutto pari a oltre 2 milioni di euro in più rispetto alle previsioni del Dpp 2025 dello scorso anno. Particolarmente positivi risultano i dividendi erogati dalle partecipazioni in Cdp e Credit Agricole, insieme alle componenti economiche prodotte e distribuite dai fondi gestiti. La nuova asset allocation strategica approvata nell’anno precedente ha rafforzato la resilienza del portafoglio finanziario, incrementando i rendimenti e mantenendo un livello di rischio moderato e adeguato per un ente come la Fondazione.
L’attività istituzionale vedrà un ulteriore consolidamento del sostegno al welfare. L’incremento delle risorse permetterà di focalizzare gli interventi sui grandi progetti, finalizzati a generare un impatto concreto sul territorio: l’intervento su Santa Chiara con l’avvio dei lavori, il rafforzamento delle iniziative sulla didattica innovativa e il contrasto alla povertà educativa, la lotta alla povertà energetica come questione welfare e ambientale, fino alle numerose attività culturali legate alla candidatura di Piacenza a capitale europea della cultura.
Il tutto sarà supportato da una modalità operativa rigorosa: «Grazie all’ottimo lavoro compiuto negli ultimi tre anni sul fronte degli investimenti abbiamo generato un utile molto significativo, superando anche quello dell’anno precedente. Ora, per l’ente che presiedo si apre una nuova fase – evidenzia il presidente Roberto Reggi -. Nella valutazione dei progetti da sostenere in futuro, la Carta delle Fondazioni ci richiama al principio della sostenibilità economica e temporale: favoriremo le progettualità di qualità, in particolare nella fase di avvio e consolidamento delle iniziative che presentano le caratteristiche per perdurare nel tempo, raggiungendo l’autonomia nel breve periodo e generando un impatto rilevante sul territorio. Sarà necessario lavorare insieme, per costruire una rete di interventi capace di valorizzare le potenzialità e affrontare le criticità, offrire risposte concrete ai nuovi bisogni e preparare sfide ambiziose. Il nostro percorso verso la definizione del nuovo Documento di programmazione triennale 2027-2029 prende avvio già da oggi».
Prima tappa di questo percorso è già fissata in calendario. Lunedì 3 novembre presso la Fondazione si terrà la presentazione agli stakeholder sia delle previsioni contenute nel Piano annuale 2026, sia dei criteri che guideranno le scelte per il prossimo triennio.
Utili record per la Fondazione: 11 milioni a fine 2025
Via libera al piano annuale 2026: 1,5 milioni in più per le erogazioni territoriali
