Per quanto riguarda la manutenzione delle parti in pietra, è stato effettuato il lavaggio delle superfici con acqua di rete delicatamente spazzolata, cui sono seguiti impacchi localizzati con benzalconio cloruro, per rimuovere le patine organiche formatesi nei recessi più umidi. E’ stato quindi applicato un prodotto a base di silice colloidale, in grado di consolidare la superficie granulosa e di sigillare le porosità della pietra, per migliorare la resistenza agli agenti atmosferici. E’ stata stesa infine una nuova mano di antigraffiti, a base di cere e fluoropolimeri.
“Prevediamo una sostituzione definitiva dei protettivi – continua Morigi -, per garantire una conservazione ottimale dei bronzi. E’ prevista inoltre una revisione di tutte le stoccature e tutte le parti ammalorate. Durante il montaggio dopo il restauro molte integrazioni in cemento erano state fatte ma assolutamente non idonee, perciò provvederemo a rimuoverle e rifarle con metodi meno invasivi”. Non si esclude una revisione generale del restauro, verificando anche la statica del monumento, dopo tanto tempo e dopo alcune scosse sismiche che hanno interessato anche il nostro territorio.