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Confedilizia Piacenza: “La Regione ha snaturato il decreto Salva Casa”

"Perso lo spirito di semplificazione del provvedimento nazionale"

La Regione Emilia Romagna ha approvato la legge regionale di “recepimento” del c.d. decreto “Salva Casa”.
Ma – come ha evidenziato anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri – invece di semplificare il quadro normativo edilizio esistente, il testo approvato dalla maggioranza nella seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna tenutasi ieri a Bologna ha introdotto limiti e vincoli, andando in pratica a rendere vana la finalità che aveva ispirato la norma nazionale.
La legge regionale presenta diversi aspetti che generano perplessità, fra le altre cose per quanto concerne la disciplina di parziale deroga, in determinate e specifiche ipotesi, ad alcuni requisiti igienico sanitari (in particolare, quelli di altezza interna e superficie minima) e per quanto riguarda la disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso.
In entrambi i casi, infatti, risultano essere state introdotte limitazioni rispetto alle previsioni della norma nazionale, previsioni che non corrispondono ai contenuti del “Salva Casa”, rendendone così più difficoltosa e gravosa, quando non impossibile, l’applicazione.
Queste previsioni – come abbiamo detto – non si allineano alla ratio e alla finalità di semplificazione dell’intervento normativo statale, conseguentemente anche pregiudicando il recupero dell’edificato esistente.
La Confedilizia dell’Emilia Romagna, coadiuvata da tutte le sezioni provinciali di Confedilizia, procederà attentamente alla disamina del testo della legge regionale provvedendo a dar conto di tutti gli aspetti di rilievo e a svolgere tutte le necessarie attività, anche di presentazione di proposte di modifica.
Ciò al fine di cercare correttivi al provvedimento regionale che, invece di portare benefici, andrà sicuramente a penalizzare ulteriormente un settore – quello dell’edilizia – che, già profondamente in crisi, aveva bisogno di ben altro.

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