Pubblicità

    Coronavirus: un caso sospetto a Piacenza

    Vista la vicinanza della nostra città con l’area di contagio accertata e visto che l’uomo ricoverato a Codogno lavora alla Unilever, dove sono impiegati tanti concittadini, sale la soglia di attenzione anche a Piacenza.

    Una collega del “paziente uno” ricoverata in ospedale a Piacenza

    Proprio una collega di lavoro dell’uomo si trova ora in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza. Si tratta di “una paziente, sintomatica, collega del paziente zero all’Unilever di Lodi ed è atteso l’esito del tampone” – che fa sapere l’aizenda Usl di Piacenza – sarà  esaminato presso il laboratorio di riferimento regionale del Sant’Orsola.

    La signora sarebbe la responsabile dell’ufficio dove opera il 38enne ed avrebbe lavorato a stretto contatto con lui.

    Anche l’infermiere triagista piacentino che ha accolto il paziente zero al Pronto soccorso di Codogno (Lodi) si è posto in stato di isolamento domiciliare volontario benché sia asintomatico. Sarà sottoposto a tampone. L’uomo vive solo.

    Negativo al primo test il manager di Fiorenzuola

    È invece risultato negativo al tampone il commensale del paziente 1, dipendente della Mae spa di Fiorenzuola d’Arda (Pc), attualmente isolato all’ospedale Sacco di Milano. Nonostante l’esito negativo che attesta l’assenza di infettività, secondo il principio della massima precauzione, sono in corso ulteriori ricerche per capire se può essere risultato infetto nei giorni passati.

    Intanto sono stato attivati i protocolli ministeriali per le due aziende coinvolte: Unilever in capo alla Regione Lombardia, Mae alla Regione Emilia-Romagna.

    Il tutto sottolinea l’Ausl avviene “in pieno raccordo tra ministero della Salute, Protezione civile, Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna e Aziende sanitarie per la gestione della situazione, dopo il primo paziente ‘0’ risultato positivo al Coronavirus. Tutti i protocolli sono stati attivati e la situazione è monitorata costantemente”.

    Chi entrato in contatto con il paziende di Codogno non si presenti al Pronto Soccorso ma chiami il 118

    “Chi è entrato in contatto con il paziente uno, il primo a essere stato diagnosticato al Coronavirus- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- è già stato individuato dai Servizi della Regione Lombardia, che sta facendo tutti gli accertamenti del caso. In secondo luogo, se qualcuno lavora o frequenta gli ambienti di quella stessa persona, o ha sintomi o dubbi, invito a contattare il 118 invece di presentarsi al Pronto soccorso. Voglio tranquillizzare sul fatto che la situazione è monitorata da tutti i servizi, sia quelli lombardi sia i nostri per quanto ci compete”.

    I protocolli nelle aziende coivolte

    Ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza una donna, Per quanto riguarda le due aziende coinvolte, Unilever e Mae spa, sono già stati attivati i protocolli ministeriali previsti: la gestione dell’azienda lombarda (Unilever) – come prevede lo stesso ministero – è in capo alla Regione Lombardia, mentre la Regione Emilia-Romagna, in pieno raccordo con l’Azienda sanitaria di Piacenza, si sta occupando della Mae. Il dipartimento di Igiene pubblica dell’Ausl piacentina ha già contattato il medico competente della Mae per avviare la vigilanza sui lavoratori dell’azienda, che oggi è stata chiusa prudenzialmente per iniziativa del titolare. Se il dipendente Mae, rientrato dalla Cina il 21 gennaio e già negativo al tampone, dovesse essere negativo anche agli ulteriori accertamenti, l’approccio verrà modificato di conseguenza.

    La sanità pubblica, in via precauzionale, sta già contattando tutte le persone per le quali è ritenuta necessaria un’ulteriore verifica perché valutate potenzialmente a rischio, pertanto ai cittadini si chiede di mantenere la maggiore tranquillità possibile. La raccomandazione è quella, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso, ma di contattare il proprio medico di medicina generale o il numero 118.

    La Regione Emilia-Romagna, attraverso l’assessorato alle Politiche per la salute e l’Azienda sanitaria piacentina, sta collaborando con le Aziende sanitarie lombarde e conferma la massima disponibilità a mettere a disposizione le proprie strutture ospedaliere per accogliere, in caso di necessità, pazienti provenienti dalla Lombardia con problemi diversi da quelli legati al Coronavirus e che non possono accedere al Pronto soccorso attualmente chiuso, come peraltro sta già avvenendo dalle prime ore di oggi. Inoltre, è impegnata a realizzare tutte le misure di isolamento e sorveglianza concordate con i colleghi lombardi.

    Nessun commento

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Exit mobile version