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    Emergenza coronavirus. Fdi: istituire commissione assembleare d’inchiesta

    Istituire una Commissione assembleare d’inchiesta per fare luce sull’efficacia, sulla tempestività e su eventuali inadempienze e responsabilità dei provvedimenti adottati per fronteggiare il coronavirus. A chiederlo, con una risoluzione, sono Marco Lisei, Michele Barcaiuolo e Giancarlo Tagliaferri (Fdi).

    “Nella nostra regione- sottolineano gli esponenti di Fdi- non è stato predisposto immediatamente un piano per sottoporre a tampone il più ampio numero possibile di cittadini, come pure non si è provveduto a sottoporre a questo test il personale sanitario; ancora oggi, dopo altisonanti annunci su una nuova fase contro il Covid-19 con 5 mila tamponi al giorno, i dati relativi ai criteri e al reale numero di tamponi eseguiti non sono chiari e solo solo successivamente si è scelto di eseguire test sierologici”. Per questi motivi, secondo i richiedenti, “è necessario avere tutti i dati in merito e analizzare se i tamponi eseguiti siano stati sufficienti a contenere la diffusione del virus, le ragioni di questa scelta e le possibili alternative”.

    Secondo Lisei, Barcaiuolo e Tagliaferri “alcune scelte compiute per contrastare la diffusione del virus potrebbero essere state veicoli per una sua maggiore propagazione, come, ad esempio, dislocare i pazienti infetti in più strutture ospedaliere sparse sul territorio regionale e non sollecitare la sanificazione delle strade”.

    I consiglieri, pertanto, chiedono “l’istituzione di una commissione speciale d’inchiesta per indagare e fare luce su tempestività, efficacia e responsabilità dei provvedimenti adottati e sulle carenze che il servizio sanitario regionale ha dimostrato nell’affrontare l’emergenza pandemia”. Oggetto della Commissione sarà la gestione dell’emergenza sanitaria legata alla
    diffusione del virus Covid-19 nel territorio regionale con particolare riguardo a: “eventuali responsabilità circa i ritardi e sulla validità dei provvedimenti adottati; carenze evidenziate dal Servizio sanitario regionale nell’affrontare l’emergenza; verifica della situazione all’interno delle strutture residenziali per anziani; verifica delle anomalie nelle varie provincie come l’elevato numero di casi di polmoniti interstiziali nella provincia di Piacenza; disponibilità e fabbisogno dei dispositivi di protezione individuali e sul processo di conversione delle aziende per la loro produzione; ritardo nella predisposzione di un piano per sottoporre la popolazione a tamponi e/o a test sierologici”.

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