Alla Farmacia ospedaliera dell’Ausl di Piacenza la situazione è ormai al limite. A tre mesi dalla lettera inviata alla Direzione aziendale – rimasta senza risposta – le segreterie provinciali di Fp Cgil e Uil Fpl tornano a denunciare una condizione di forte criticità, con personale allo stremo e servizi che rischiano la paralisi.
Da giovedì scorso due operatori in meno si sommano a pensionamenti e trasferimenti mai sostituiti. Secondo i sindacati, l’Ausl avrebbe scelto una linea di riorganizzazione «unilaterale», dettata da logiche di risparmio economico più che da una reale pianificazione dei servizi. «Dietro la parola efficienza – sottolineano – si nasconde un taglio che pesa sulla pelle dei lavoratori e sul diritto alla cura dei cittadini».
La Farmacia ospedaliera, situata nella palazzina 6 dell’ospedale Guglielmo da Saliceto, rappresenta uno snodo fondamentale del sistema sanitario provinciale. Da lì transitano ogni giorno centinaia di pacchi contenenti migliaia di farmaci e dispositivi destinati a reparti, sale operatorie, ambulatori, pazienti in distribuzione diretta, Case della Salute di Bobbio, Podenzano e Bettola, oltre che al carcere e agli ambulatori dei medici di base.
I farmacisti, con il supporto degli operatori tecnici, gestiscono farmaci salvavita, terapie oncologiche, prodotti per malattie rare, antibiotici, vaccini e antidoti, garantendo la continuità dei reparti. Ma oggi, denunciano Fp Cgil e Uil Fpl, questa rete è «pesantemente compromessa» da un cronico sotto organico, solo parzialmente compensato dal personale fornito in appalto da una cooperativa esterna, considerato «ormai indispensabile per assicurare la funzionalità minima».
La situazione è precipitata giovedì scorso, quando due operatori esterni sono stati richiamati a casa per mancato rinnovo del contratto, causando rallentamenti immediati nella distribuzione dei farmaci ai reparti. «Da lunedì – avvertono i sindacati – gli effetti di questo ulteriore indebolimento si faranno sentire in tutto il territorio».
Fp Cgil e Uil Fpl ricordano che la Direzione sanitaria è da tempo informata delle criticità, legate non solo alla carenza di personale ma anche agli strumenti di lavoro e alle condizioni degli ambienti. «Nonostante le nostre segnalazioni, non è stato mai attivato alcun tavolo di confronto – affermano –. Si è preferito un approccio unilaterale che penalizza lavoratori e servizio».
Negli ultimi due anni, aggiungono le sigle sindacali, farmacisti, tecnici e amministrativi hanno garantito il servizio con turni estenuanti, ore di straordinario e ferie arretrate, come già avvenuto durante la pandemia. «Non accetteremo un silente ridimensionamento del servizio – concludono –. Siamo pronti a ogni forma di mobilitazione a tutela dei lavoratori e della qualità dell’assistenza».
La replica dell’Ausl di Piacenza
In merito agli articoli e alle segnalazioni pubblicate nei giorni scorsi, l’Azienda Usl di Piacenza precisa che non c’è stata nessuna interruzione della distribuzione di farmaci e dispositivi e, di conseguenza, nessun impatto sulle forniture ai reparti e sulle relative attività cliniche.
La temporanea e minima situazione di accumulo di colli presso il magazzino della Farmacia ospedaliera è stata legata esclusivamente alla prevista scadenza di un contratto di supporto logistico. L’Azienda ha in programma una riorganizzazione delle attività di magazzino e distribuzione, finalizzata a rendere la gestione delle forniture ancora più ordinata ed efficace. Il nuovo assetto di responsabilità sarà presentato già nella giornata di domani ai sindacati; nel frattempo è stato deciso di ripristinare temporaneamente il servizio esterno. «Ci teniamo personalmente a sottolineare – evidenziano i direttori della Farmacia Maria Cristina Granelli e Francesca Carini – che non vi è stato alcun impatto sull’assistenza né sulla disponibilità di farmaci e dispositivi nelle diverse unità operative. Va infatti precisato che gran parte delle consegne avviene direttamente ai reparti da parte del magazzino centralizzato di Reggio Emilia».