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    Fiorenzuola ha ospitato papà Gianpietro e la commovente storia di Ema e del pesciolino rosso

    Sono stati due incontri molto intensi e toccanti a Fiorenzuola quelli che si sono tenuti ieri a Fiorenzuola, al mattino con gli studenti dell’istituto Enrico Mattei ed alla sera con i genitori.

    La Fondazione Pesciolino Rosso a Fiorenzuola
    Papà Gianpietro nella serata di Fiorenzuola – Foto Facebook

    Protagonista del doppio appuntamento Papà Gianpietro che ha raccontato la sua storia e quella di suo figlio Emanuele e di come una tragedia possa “salvare” un padre.

    Una storia d’amore che è finita ed allo stesso tempo rincominciata il 24 novembre del 2013. Quella sera il sedicenne Emanuele era uscito con alcuni amici maggiorenni partecipando ad una festa dove girò tanto alcool ma girarono anche canne ed altra droga.

    Accompagnato a casa il ragazzo decise di fare due passi lungo il fiume che passava vicino alla sua abitazione, per smaltire i postumi della notte; all’improvviso davanti agli occhi increduli di un amico Emanuele si buttò nel fiume. Venne ritrovato morto alcune ore dopo.

    Emanuele. Foto dal sito Pesciolinorosso.org

    Quel fiume aveva per Emanuele un significato. Quando aveva sei anni, accompagnato dal padre, vi aveva liberato il suo pesciolino rosso che, in cattività, sembrava soffrire. Una libertà durata pochi istanti perché un’anatra si era subito buttata sulla preda e, stringendo il pesce con il becco, se l’era portato via per sempre.

    Ecco perché la fondazione dedicata ad Ema si chiama il Pesciolino Rosso ed ecco perché quasi sempre papà Gianpietro apre i suoi incontri con i giovani raccontando questa storia.

    L’uomo, cinque anni fa, straziato dal dolore per la perdita di Ema ebbe egli stesso la tentazione di gettarsi nelle gelide acque di quel rivo. Lo divoravano il senso di colpa per non averlo ascoltato la sera prima, per non avergli dedicato sufficiente tempo, per non aver saputo cogliere i segnali di un disagio, per non averlo protetto. Vicino a cadere nel baratro fu salvato da un sogno, dalle parole di su figlio che gli infusero una nuova energia, dandogli uno scopo di vita diverso, quello di incontrare i giovani, parlare con loro. Evitare insomma che quanto successo ad Ema possa capitare ad altri.  

    Così Gianpietro, attraverso la Fondazione Pesciolinorosso (www.pesciolinorosso.org)  dal gennaio 2014 gira da nord a sud ed incontra studenti e genitori. Lo ha fatto anche a Fiorenzuola, come sempre donando a tutti tanta commozione ed altrettanta speranza, abbracciando i ragazzi come se fossero tanti figli suoi, spronandoli ed aiutandoli a superare i loro piccoli e grandi problemi.

    Per chi avesse perso l’incontro su Youtube si trovano vari video di serate analoghe e vale davvero la pena perdere qualche minuto per vederli.  C’è anche un libro intitolato LASCIAMI VOLARE “un dialogo per figli e genitori per cercare di abbattere quel muro che troppo spesso li divide” da cui è stato tratto anche uno spettacolo teatrale.

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