«Dobbiamo riuscire ad emanciparci dal declino». Questo l’auspicio espresso dal sen. Maurizio Gasparri, ospite d’onore della tradizionale – e affollata (quasi 300 persone) – cena dei Liberali Piacentini che si è tenuta al Ristorante Olympia di Niviano di Rivergaro.
Introdotto dal presidente dell’Associazione di via Cittadella avv. Antonino Coppolino, il parlamentare – che è il presidente della Giunta per le immunità del Senato – ha iniziato il suo intervento proprio mentre giungevano i risultati della consultazione della base pentastellata, attraverso la piattaforma Rousseau, sul caso della nave Diciotti. Il 59 per cento dei votanti ha espresso il suo “no” al processo a Matteo Salvini. «Un risultato in linea con la mia proposta, che in realtà non mi aspettavo – ha commentato il sen. Gasparri – anche se considero l’attendibilità di questi metodi pari allo zero. La democrazia diretta va bene per l’elezione dei sindaci. Su un tema di questo genere deve decidere il Parlamento, non la piattaforma Rousseau».
Maurizio Gasparri ha quindi lanciato un appello: «Ignoranza e incompetenza possono portare l’Italia – ricca di storia, tradizione, cultura – al declino, a cui non dobbiamo rassegnarci. Aiutiamoci, invece, a ripristinare i concetti di qualità, competenza e merito».
«La politica – ha proseguito Gasparri – ha fatto errori che hanno portato alla rivolta degli elettori. Ai bravi e onesti preferisco gli onesti e capaci. Confesso che a volte provo disagio, da parlamentare di lunga esperienza, a confrontarmi con certi ministri. I Cinquestelle rappresentano un’ondata demagogica». L’ospite d’onore della cena dei Liberali ha criticato alcune scelte politiche dei pentastellati. «Il reddito di cittadinanza porta solo assistenzialismo che vuol dire spreco di risorse e diseducazione. E’ tipicamente liberale il principio secondo il quale si genera ricchezza per dare possibilità di guadagno a tutti, ma con il lavoro. Che dire poi della Tav? Pensate a cosa sarebbe accaduto se quando è stata costruita l’Autostrada del Sole i toscani si fossero opposti impedendo che attraversasse la loro regione». D’accordo sul contenimento dell’immigrazione «senza però indossare divise», il parlamentare ha dedicato una riflessione al vincolo di mandato.
«La libertà di mandato parlamentare – ha osservato – ha favorito abusi, trasformismo, ribaltoni. Ora si discute di levarla o di limitarla a questioni etiche. Personalmente resto fedele al vincolo di mandato per i valori che rappresento, opposti a quelli del politicamente corretto. Posso piacere o non piacere, ma sono riconoscibile. La coerenza è un fatto di coscienza».
Aprendo il suo intervento, il sen. Gasparri aveva ringraziato per l’invito i Liberali Piacentini, in particolare Corrado Sforza Fogliani, definito «un amico dall’impareggiabile saggezza in cui ho sempre trovato un punto di riferimento sui valori essenziali. I liberali veri, in Italia, sono rimasti in tre – ha scherzato Gasparri -: Antonio Martino, Sforza Fogliani e il terzo lo si sta ancora cercando».
In segno di ringraziamento, l’Associazione dei Liberali Piacentini (con il consigliere provinciale e comunale Antonio Levoni ed il consigliere comunale Gian Paolo Ultori) ha fatto dono al sen. Gasparri di un quadro raffigurante piazza Cavalli.