Doppio arresto effettuato dai carabinieri, lo scorso 14 agosto, intorno a mezzogiorno. In manette sono finiti, un 31enne ed un 28enne, entrambi nati in Marocco, domiciliati in Milano in zona di via Corvetto in un fabbricato in stato di abbandono.
I due spacciatori sono stati bloccati a bordo di una utilitaria al casello autostradale di Caorso dai carabinieri di Ponte dell’Olio, coadiuvati da personale della sezione operativa della Compagnia di Piaenza.
I militari di Ponte dell’Olio, da più di due mesi, tenevano d’occhio, anche con appostamenti e pedinamenti, noti tossicodipendenti che, periodicamente ed in particolare nel week-end, scendevano a Piacenza, in gruppi di due, per rifornirsi di sostanze stupefacenti.
I militari hanno così appurato che i giovani tossicodipendenti acquistavano sostanze stupefacenti da due nordafricani nelle campagne piacentine tra Roncaglia e Caorso. Sono riusciti ad individuare anche l’autovettura con la quale i due nordafricani si spostavano da Milano nella zona di Caorso.
Alla vigilia del ponte di Ferragosto hanno deciso di avere sufficienti elementi per bloccare i due pusher. Sono stati intercettati al casello di Melegnano e seguiti dapprima sino all’area di servizio di Somaglia e dopo, con l’aggiunta di altra vettura di servizio, sino al casello autostradale di Caorso sulla A21. Quindi con l’ausilio di altro personale sono stati bloccati.
I due nordafricani sono stati fatti scendere dalla macchina, immediatamente immobilizzati e perquisiti. Erano entrambi privi di documenti. Il 31enne nella tasca destra dei pantaloni aveva un involucro di cellophane che conteneva circa 103 grammi di cocaina, mentre all’interno della suola della scarpa destra nascondeva 170 euro. Il 28enne in un borsello aveva dell’altro contante e tre telefoni cellulari. Altri due telefoni cellulari erano in macchina. Si trattava probabilmente dei celulari che servivano per mantenere i contatti con i clienti. I due pusher sono stati condotti in caserma a Piacenza, identificati ed arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo le formalità di rito sono stati portati al carcere delle “Novate”.